Amministrazione di Troina chiede a Consiglio modifica servizio idrico

TROINA. La giunta municipale, con la delibera 248 dell’11 dicembre, propone al consiglio comunale di modificare lo Statuto del Comune di Troina aggiungendo l’art. 5 bis sul servizio idrico integrato. Questa modifica costituisce una fase di quell’iniziativa messa in campo da molti Comuni della Sicilia, e non solo della Sicilia, per riportare il servizio idrico sotto il diretto controllo pubblico. Con questa modifica statutaria, l’acqua è definita un bene comune pubblico perché l’accesso all’acqua è un diritto umano, universale ed inalienabile. Si sancisce inoltre il principio che sono pubbliche tutte le acque, sia quelle superficiali sia quelle sotterranee non ancora estratte dal sottosuolo. L’acqua è una risorsa da utilizzare secondo criteri di solidarietà. Secondo quest’articolo 5 bis, la proprietà e la gestione dell’acqua sono pubbliche allo scopo di garantire a tutti i cittadini l’accesso all’acqua. C’è anche la definizione del servizio idrico come servizio pubblico locale essenziale privo di rilevanza economica per sottrarlo alla privatizzazione. Trattandosi di una modifica allo Statuto del Comune, il consiglio comunale non può deliberare subito sulla proposta. La legge prevede che debbano trascorrere trenta giorni, prima che il consiglio deliberi, per dare modo a cittadini, se lo vogliono, di prendere diretta conoscenza della modifica allo Statuto e formulare osservazioni o proposte. Non è solo una questione giuridica sulla natura dell’acqua, se considerarla un bene pubblico essenziale sottratto alla logica di mercato o una merce qualsiasi da affidare ai privati perché trarne dei guadagni. In questa rivendicazione del carattere pubblico del bene acqua e della sua gestione, c’è un giudizio negativo di quanto costa e di come è gestito il servizio idrico in provincia di Enna da quando la gestione è passata dai Comuni all’Ato idrico ed AcquaEnna. Questa modifica allo Statuto Comunale è un atto consequenziale all’adesione del Comune di Troina al coordinamento nazionale degli enti locali per l’acqua bene comune e la gestione pubblica del servizio idrico, decisa dal consiglio comunale all’unanimità con la delibera n. 26 del 20 maggio 2009. Oltre alla modifica dello Statuto, per ridefinire pubbliche l’acqua e la gestione del servizio idrico, il consiglio comunale, nella prossima seduta, approverà la proposta di legge d’iniziativa popolare e dei consigli comunali: “Principi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acqua. Disposizioni per la ripubblicizzazione del servizio idrico integrato”. E’ la proposta di legge fatta dal Coordinamento nazionale degli enti locali per l’acqua bene comune e la gestione pubblica del servizio idrico.

Silvano Privitera