Troina. Celebrazione IX centenario nascita San Silvestro

TROINA. Mancano ormai pochi giorni per l’avvio della celebrazione del IX centenario della nascita di san Silvestro, monaco basiliano patrono e cittadino di Troina, che coinvolge la chiesa locale, il comune di Troina, la confraternita di san Silvestro, la commissione comunale per i festeggiamenti del santo patrono ed associazioni di fedeli, come quella dei Ramara. Il calendario delle manifestazioni, che si svolgeranno nel corso del 2010, vedrà impegnate tutte le articolazioni della società troinese a conferma della specificità del santo patrono troinese, che riesce a coniugare la dimensione ecclesiologica con quella civica. San Silvestro è l’espressione più autentica dell’identità di Troina, definitasi nel vivo degli eventi più significativi, e talvolta drammatici, succedutisi nel corso della millenaria storia del paese, ed è anche il simbolo di coesione sociale nel quale tutti i troinesi, credenti e non credenti, si riconoscono. Aver per santo patrono un santo come san Silvestro, che è anche un loro concittadino nato nel 1110, per i troinesi è un motivo di orgoglio civico. Il ciclo delle celebrazioni del IX centenario prenderanno il via nel pomeriggio del 31 dicembre, alle ore 18, nella chiesa di san Silvestro, con l’offerta dell’olio che dovrà tenere accesa, per tutto l’anno 2010, la lampada del giubileo silvestriano. Ad accendere la lampada sarà il sindaco Salvatore Costantino. L’accensione della lampada sarà anche l’occasione per presentare il calendario delle manifestazioni religiose e culturali, che si svolgeranno nel corso del 2010. A mezzanotte in punto, il suono delle campane a festa di tutte le chiese di Troina e lo sparo di 900 colpi di cannone annunceranno l’inizio dell’anno giubilare 2010. Ad aprire ufficialmente l’anno giubilare, il 2 gennaio di mattina alle 10, nella chiesa di san Silvestro, sarà il vescovo della Diocesi di Nicosia, mons. Salvatore Muratore, che celebrerà anche una messa solenne. Nel corso della messa, verrà letto il decreto della penitenzieria apostolica, che su speciale mandato del sommo pontefice, papa Benedetto XVI, concederà l’indulgenza plenaria ai fedeli veramente penitenti, che parteciperanno devotamente a qualche funzione sacra o pio esercizio in onore di san Silvestro o si soffermeranno davanti alle reliquie del santo patrono troinese esposte alla pubblica venerazione.


La celebrazione del IX Centenario della nascita di San Silvestro, monaco basiliano, patrono e cittadino di Troina, che ricorre nel 2010, non è la semplice riproposizione dei festeggiamenti in forma più solenne che ogni anno le associazioni dei fedeli, la chiesa e le istituzioni locali organizzano ogni anno.

Non si indice il giubileo silvestriano, per ricordare la nascita di San Silvestro avvenuta nel 1110, ma che ha segnato la storia della città di Troina nei nove secoli succedutisi da allora fino ad oggi e continuerà a caratterizzarla nei secoli futuri, per replicare nel 2010 i festeggiamenti svoltisi nel 2009 ed anticipare quelli che si organizzeranno nel 2011.

San Silvestro da Troina non ha la stessa notorietà dei santi protettori delle grandi città italiane. Questo non equivale a sostenere che San Silvestro non sia un santo di rilevo. Nella figura dell’umile monaco basiliano troinese, e nella sua vita terrena, si colgono 4 aspetti di un certo interesse, che possono essere assunti ad idee-forza attorno alle quali organizzare l’intero ciclo delle manifestazioni del IX Centenario della sua nascita: identità, fede, dialogo e solidarietà.

Nella definizione dell’identità di Troina, come si è sviluppata nel corso dei secoli dalla fine del Basso Medievo, passando per l’Età Moderna, fino ai nostri giorni, il culto di San Silvestro ha avuto un ruolo decisivo. San Silvestro ha una forte valenza identitaria. In San Silvestro si riconoscono non solo i troinesi credenti, ma anche i troinesi che non sono credenti. Attorno alla figura di San Silvestro si crea quel sentimento di appartenenza ad una comunità, avvertito da tutti i troinesi, che nei momenti di crisi è un efficace fattore di coesione sociale. C’è nelle manifestazioni di culto di San Silvestro un risvolto di civismo municipale, per cui il monaco basiliano è il patrono al quale i troinesi chiedono protezione, ma è il concittadino con il quale si condivide la comune appartenenza alla città di Troina, alle sue tradizioni, storia e cultura.

La sincera devozione che i troinesi nutrono per San Silvestro è la manifestazione della fede religiosa intensamente vissuta nelle forme collettive, come accade nei pellegrinaggi votivi dei Ramara e dei Ddarara e nelle affollate processioni, sia in forma individuale nell’intimo della propria coscienza. A San Silvestro i troinesi si rivolgono, nei momenti di bisogno e di sconforto, perché interceda presso Gesù Cristo. Sono molti i troinesi che hanno da raccontare episodi, anche drammatici e dolorosi, in cui hanno visto il segno tangibile dell’intervento risolutivo e caritatevole di San Silvestro. San Silvestro è anche un modello di vita terrena al quale i devoti guardano come esempio di vita per avvicinarsi a Dio e rafforzare la loro fede in Dio. Nel cattolicesimo, il culto dei Santi ha una parte fondamentale. “Un cristianesimo senza santi, è un cristianesimo amputato”, ammoniva il cardinale Newman.

Per la sua appartenenza ordine basiliano, che ha saputo coniugare l’osservanza del rito bizantino con l’ubbidienza alla Chiesa Cattolica d’Occidente, dopo lo scisma della Chiesa Cristiana d’Oriente del 1054, San Silvestro è il santo del dialogo tra i cristiani d’Oriente di rito bizantino ed i cristiani d’Occidente di rito latino. E’, questo, l’aspetto della figura di San Silvestro che pone la celebrazione del IX Centenario della sua nascita su un piano che le fa oltrepassare i confini municipalistici e la dà una dimensione interconfessionale ed internazionale. Troina, negli anni in cui visse San Silvestro, era una città in cui convivevano greci cristiani, latini cristiani, ebrei ed arabi musulmani, senza particolari conflitti. Nel XII secolo, questa mescolanza di popolazioni di etnia e religioni diverse era una caratteristica comune a tutte le città ed i paesi della Sicilia. Solo Troina può vantare il privilegio di aver dato i natali, proprio in quell’epoca, ad un santo, che ha tutte le caratteristiche di un santo del dialogo interreligioso.

Nella vita terrena di San Silvestro, come racconto le sue biografie, sono molti gli episodi di solidarietà che l’anno visto sollevare dal dolore e dalla sofferenza il prossimo, che non è la persona che sta più vicino e si conosce, ma anche che non si conosce ed è uno straniero. I miracoli a lui attribuiti, come la guarigione del figlio piccolo di re Guglielmo, detto il Malo, alla corte di Palermo. Un altro limpido esempio di solidarietà è il miracolo del forno, che San Silvestro compì, per liberare dalla costernazione per la perdita della scopa, per pulire il forno dalle brace prime di infornare il pane, il confratello religioso che nel cenobio si occupava del forno. C’è anche l’episodio del povero vecchietto che non si reggeva in piedi, che San Silvestro si caricò sulle spalle per portarlo al cenobio. Oggi quello spirito di solidarietà di San Silvestro vive nelle associazioni di volontariato, nella Casa di accoglienza dei Padri Cappuccini che, si occupano di anziani soli e di giovani emarginati e con problemi di droga, nell’Oasi Maria SS con i suoi servizi socio-sanitari rivolti ai giovani meno fortunati con problemi di ritardo mentale ed alle loro famiglie.

Silvano Privitera