WWF. Ponte Messina: Il via di Cannitello mette a rischio lo Stato

Messina. “Sul Ponte sullo Stretto il Governo in carica espone lo Stato ad un rischio penali di oltre 390 milioni di euro, avendo deciso incomprensibilmente di far realizzare una bretellina ferroviaria di 1,1 km, del costo di 23 milioni di euro, da Stretto di Messina (SDM) SpA, e quindi dal general contractor (GC) capeggiato da Impregilo, invece che da RFI SpA, con gara pubblica” è questo il pesante effetto collaterale denunciato dal WWF Italia, alla vigilia della manifestazione di domani, 19 dicembre, a Villa San Giovanni, prodotto dalla Delibera CIPE n. 77/2009, approvata nello scorso 31 luglio e impugnata dalla Regione Calabria di fronte al TAR del Lazio e alla Corte Costituzionale lo scorso 9 dicembre.

Il WWF Italia ricorda che una disposizione contrattuale tra SDM SpA e il General Contractor stabilisce che all’apertura di cantieri di opere connesse al ponte sullo Stretto di Messina scatti una clausola che obbliga, nell’eventualità che il ponte non venga realizzato, al pagamento di penali equivalenti al 10% del costo dell’opera, e quindi da un minimo di 390 milioni di euro (10% del valore di aggiudicazione della gara) ad un massimo di oltre 630 milioni di euro (10% del costo totale dell’investimento).

“Credo proprio che ciò che noi oggi denunciamo riguardo alla Delibera CIPE di luglio possa interessare la Corte dei Conti: infatti non si capisce quale vantaggio abbia il Governo a farsi legare le mani prima del tempo e a non procedere con prudenza nella realizzazione di un’opera così complessa come il ponte”, commenta il presidente del WWF Italia Stefano Leoni.

“Sinora eravamo in attesa del progetto definitivo del ponte – aggiunge Stefano Leoni, presidente del WWF Italia – e quindi, secondo quanto stabilito dal contratto tra SDM SpA e il General Contractor, nel caso fossero emerse difficoltà alla realizzazione del ponte era possibile per SDM SpA o per il CIPE recedere dal contratto, rifiutando il progetto e affrontando un contenzioso che aveva come base la corresponsione di 66 milioni di euro, cioè il costo del progetto definitivo. E’ chiaro che si sarebbe affrontata, eventualmente, una trattativa con il General Contractor che avrebbe alzato la posta, ma decidere di saltare le tappe e offrire al General Contractor la possibilità di partire da una ‘rivendicazione base’ di 390 milioni di euro è veramente incomprensibile”
Il WWF Italia ricorda che la Delibera CIPE n. 77/2009 modifica il soggetto aggiudicatore della “variante di Cannitello” – individuato, come naturale a suo tempo, in RFI SpA – individuando in SDM SpA il nuovo soggetto aggiudicatore per la realizzazione di questa piccola opera, che modifica la linea ferroviaria tirrenica esistente e quindi non può essere considerata opera per forza riconducibile al ponte. Ciò veniva stabilito chiaramente nella precedente Delibera CIPE 83/2006 nella quale, sulla base dell’intesa Stato-Regione che oggi il Governo vorrebbe disconoscere unilateralmente, è scritto che la realizzazione della bretellina di Cannitello non sia subordinata alla realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina, ma serva soltanto a migliorare ed implementare il sistema della rete ferroviaria regionale.

Il WWF Italia ha dato la sua adesione motivata alla manifestazione di domani a Villa San Giovanni a cui parteciperà il vicepresidente del WWF Italia Raniero Maggini e gli attivisti del WWF con i “caschi gialli”, per denunciare la Febbre da Cantiere che sta pervadendo l’Italia in vista delle Regionali 2010.

SCHEDA TECNICA

COSA DICE IL CONTRATTO TRA SDM SPA E L’ATI CAPEGGIATA DA IMPREGILO
Sulle “penali”

Richiamiamo qui di seguito gli aspetti che ci interessano del “Contratto per l’affidamento al Contraente
Generale della progettazione definitiva ed esecutiva e della realizzazione con qualsiasi mezzo dell’attraversamento stabile dello Stretto di Messina e dei collegamenti stradali e ferroviari sui versanti Calabria e Sicilia” tra Stretto di Messina SpA e l’Associazione Temporanea di Imprese con a capofila Impregilo SpA,

Al punto 43.4 (pag. 161) del Contratto tra SDM SpA e l’ATI capeggiata da Impregilo, nell’ambito dell’art. 43 “Recesso del Soggetto Aggiudicatore”, si stabilisce che:“Al contraente generale, a definitiva e completa tacitazione di ogni diritto e pretesa, verranno riconosciuti esclusivamente il pagamento delle prestazioni correttamente eseguite al momento del recesso, secondo i corrispettivi e le condizioni di Contratto. Il pagamento dei materiali utili nonché il decimo delle prestazioni non eseguite fino ai quattro quinti dell’importo del contratto. (…)” E’ bene specificare che questa dizione è evidentemente riferita al recesso al momento in cui sia stato aperto dal GC, e quindi dall’ATI capeggiata da Impregilo SpA, anche un solo cantiere in qualche modo funzionale al ponte o considerato come tale.

Infatti, altre clausole specifiche relative ad una risoluzione onerosa del contratto sono previste, dall’art. 11 (pag. da 58 a 64) del Contratto in questione, che la legano, come stabilito al punto 11.6, alla eventuale decisione negativa da parte del soggetto aggiudicatore o del CIPE sul Progetto Definitivo, che questi possono assumere qualora questi lo ritengano a loro insindacabile giudizio (…) non meritevole di approvazione. Nel caso di una decisione negativa sul progetto definitivo il GC, in assenza di lavori esecutivi, potrebbe vedersi quindi riconosciuto il solo costo dello stesso PD, che viene quantificato alla lettera c1) dell’art . 7 “Corrispettivo del contratto” in 66.293.009,0 euro IVA esclusa (pag. 44 del Contratto).

Sulle opere

All’art. 3 del Contratto, in cui si definisce l’oggetto del contratto tra SDM SpA e l’ATI capeggiata da Impregilo al punto “B.2.2) Versante Calabria” (pag. 25), si stabilisce che: L’infrastruttura ferroviaria è costituita principalmente da una nuova linea ferroviaria che tramite appositi collegamenti, con esclusione di bivi a raso, permetta l’allacciamento dell’opera di attraversamento alle linee esistenti od in corso di realizzazione da parte di RFI SpA” Dal che deriva che l’ATI capeggiata da Impregilo, su incarico della SDM SpA, possa intervenire solo nella realizzazione della nuova infrastruttura ferroviaria direttamente funzionale al ponte.
La variante di Cannitello è invece un intervento sulla linea tirrenica ordinaria esistente. Non è quindi un caso, come stabilito dalla Delibera CIPE n. 83/2006, che questo intervento veda RFI SpA come soggetto aggiudicatore. RFI SpA opera infatti su tutto il territorio nazionale sulla base del Contratto di Programma RFI 2007-2011 vigente. In quanto, è bene ricordarlo, come si legge sul sito della citata società: “Rete Ferroviaria Italiana è stata costituita il 1° luglio 2001 come Società dell’Infrastruttura del Gruppo Ferrovie dello Stato, per rispondere alle Direttive comunitarie recepite dal Governo italiano sulla separazione fra il gestore della rete e il produttore dei servizi di trasporto, (…)”.