Enna. Protestano con tazebao commercianti zona Monte

Enna. “La crisi ci ha sfiorato, l’amministrazione ci ha affossato”. E’ questo il testo di tazebao che i commercianti e gli artigiani della zona Monte hanno voluto esporre il giorno di Natale sul cancello dello stadio Gaeta in via IV Novembre. La questione del traffico nella zona Monte continua a tenere commercianti e artigiani in atteggiamento di guerra nei confronti di un’amministrazione comunale che sul problema “traffico” continua a tergiversare ed a proporre soluzioni che non sono di gradimento dell’intero quartiere, compreso il referendum popolare, ultima trovata, che viene ritenuto un’altra occasione per perdere tempo e lasciare che commercianti ed artigiani continuino a vivere in difficoltà, subendo la crisi ed anche un traffico, che, secondo i residenti , non soddisfa a pieno le attività produttive. I tentativi sono stati tanti dal senso unico alla corsia di emergenza, alla disponibilità di bus navetta gratuiti che collegano piazza Europa, il più grande parcheggio del capoluogo ennese, e piazza Scelfo in pieno centro storico. Esperienza che si è dimostrata un fallimento perché sono veramente pochi coloro che parcheggiano l’automezzo in piazza Europa oppure nello spiazzale antistante il cimitero ed utilizzano i bus navetta per spostarsi. Mercoledì sera molti commercianti si sono riuniti in un locale del viale Diaz per discutere sulla situazione che si sta venendo a creare, ma soprattutto per decidere quali azioni intraprendere a difesa dei loro diritti di svolgere un’attività commerciale che sia positiva. Tante le proposte, compresa quella di procedere ad una denunzia penale, procedura non percorribili, oppure quella di effettuare un referendum popolare che interessi solo coloro che vivono nel quartiere Monte . La contrapposizione tra commercianti e amministrazione comunale continua ed ha assunto i toni della guerra interna, non riuscendo le parti a trovare una soluzione condivisa, perché l’attuale situazione potrebbe anche essere valida con qualche correttivo da studiare, ma allo stato attuale l’obiettivo è quello del referendum popolare da effettuare subito dopo le festività natalizie, ma i contrasti rimarranno lo stesso.