Enna. Un arresto per furto e tentato omicidio

Nella serata di ieri, gli uomini dell’U.P.G.S.P. della Questura di Enna, hanno tratto in arresto il A. G., classe ’59, resosi responsabile del reato di tentato omicidio e furto ai danni di una donna, nonché indagato per minacce, appropriazione indebita ed altri reati.
Ieri sera, un equipaggio dell’U.P.G.S.P., prestava soccorso ad una donna, in quanto era stata aggredita presso la propria abitazione da una persona di sua conoscenza. I poliziotti contattavano la richiedente, constatando che la stessa si trovava in evidente stato di agitazione e recava vistosi segni sul viso e sul collo, compatibili con un tentativo di soffocamento della stessa, presumibilmente dovuti ad una lite.
La donna soccorsa riferiva agli intervenuti che, ieri pomeriggio si trovava all’interno della propria abitazione insieme ad un suo conoscente, con il quale da tempo, la stessa, intratteneva una relazione di natura sentimentale, ed hanno avuto l’ennesimo litigio. Nello specifico, al culmine della lite, l’uomo, impossessandosi dei telefoni cellulari della donna, si scagliava contro la donna, colpendola ripetutamente con schiaffi e sbattendola contro le pareti della cucina, sino ad afferrarla per il collo ed iniziando a strangolarla. A questo punto la donna reagiva, riuscendo a fatica a divincolarsi dalla presa. Immediatamente, la donna fuggiva all’esterno dell’appartamento per chiedere aiuto, contattando, allo scopo, il 113.
Gli operatori, raccolti gli elementi ed iniziate immediatamente le ricerche, riuscivano a rintracciare l’uomo, al fine di verificare quanto accaduto. Anch’egli recava sul viso dei segni riconducibili ad una recente colluttazione. Venivano, inoltre, recuperati i cellulari rubati, che l’uomo consegnava ai poliziotti intervenuti, spontaneamente.
Successivamente, si accertava che la donna, inoltre, era stata, recentemente sottoposta a cure mediche da parte del soggetto arrestato – il quale non risultava essere né medico né infermiere – motivo per cui, gli operatori della volante, si portavano presso l’abitazione dell’uomo, nonché in quella della donna, per riscontrare la presenza di confezioni medicinali idonei ad effettuare il trattamento descritto. Gli stessi operatori, rinvenivano materiale corrispondente a quello ricercato, sottoponendolo a sequestro ed indagando l’uomo per esercizio abusivo della professione. Inoltre, il predetto materiale risultava apparentemente proveniente da struttura pubblica, motivo per cui l’uomo, dipendente di una struttura sanitaria, veniva indagato, per il reato di appropriazione indebita.
L’arrestato, dopo le formalità di rito, veniva associato alla Casa Circondariale di Enna, a disposizione dell’A.G. procedente.