Precisazione Cavalieri Malta di Catania su premio Cerere Enna

SOVRANO ORDINE DEI CAVALIERI OSPITALIERI ORTODOSSI DI SAN GIOVANNI DI GERUSALEMME GRAN PRIORATO RUSSO DI SAN PIETROBURGO PRIORATO D’ITALIA RAMO CATTOLICO O . S . J . – PRECISAZIONI SUL PREMIO INTERNAZIONALE DEL MEDITARRANEO, SEZIONE CERERE ENNA, TOMBOLA DEI CAVALIERI DEL SOVRANO ORDINE DEI CAVALIERI OSPITALIERI ORTODOSSI DI SAN GIOVANNI DI GERUSALEMME GRAN PRIORATO RUSSO DI SAN PIETROBURGO PRIORATO D’ITALIA RAMO CATTOLICO O . S . J . In attesa di definizioni e chiarimenti nelle sedi appropriate. I Cavalieri dell’O.S.J. spesso come fatto consuetudinale, denominati di Malta, (in quanto Malta, è la Patria universalmente riconosciuta da tutti gli ordini e le associazioni cavalleresche mondiali, anche se molti cavalieri hanno trovato ospitalità presso altre nazioni), sono riconosciuti in Italia come Associazione Nazionale, giusto atto notarile registrato in Catania Repertorio N.69744 e successivamente in Onlus Repertorio N. 27396, depositato presso la Prefettura e la Questura di Catania, in data 17/10/96, con il relativo riconoscimento di soggetto fiscale in data 06/02/95. In merito a quanto espresso nell’articolo oggetto di contesa, l’O.S.J. in attesa di ufficiale smentita a suo carico, concorda con l’Associazione dei Cavalieri Italiani del Sovrano Ordine Militare di Malta, sul discernimento dei rapporti da mantenere con pseudo-Ordini e pseudo-Associazioni, da parte delle Istituzioni, soprattutto quando alle stesse vengono avanzate richieste di denaro e non compartecipazioni gratuite. I cavalieri dell’O.S.J. tengono a precisare e chiarire, che nella fattispecie, il Sodalizio organizzatore della Tombolata del 05/01/2010, si trova nella posizione giuridica e morale di non riconoscersi nell’allarmistico articolo a firma dell’Associazione cavalieri di Malta, SMOM, apparso nei giorni scorsi su questa medesima testata giornalistica. Infatti per le motivazioni già esposte in narrativa e per la comprovata rettitudine morale, è consentito loro di essere ospitati in una delle più antiche e importanti Chiese della città etnea, esponendo in modo permanente il loro labaro sull’altare, Si informa inoltre chi ci legge, che i Cavalieri dell’O.S.J, pur essendo legalmente riconosciuti come Onlus, non percepiscono contributi pubblici, ne da enti governativi e neppure da multinazionali, ma si autofinanziano con modeste e spontanee quote sociali, e per ciò che il loro impegno è limitato a manifestazioni di provincia, e a piccoli interventi a favore dei più deboli, come: la tombola per i non vedenti, in collaborazione con la Provincia Regionale di Catania, l’assistenza agli immigrati, alle famiglie indigenti e l’elargizione di piccoli ed anonimi contributi ad attività ecclesiastiche. Parimenti, l’O.S.J. ha promosso la suddetta serata solo ed esclusivamente per beneficenza.
Quindi lungi da noi l’idea di passerelle o ricerca di adepti, nella città di Cerere. Alla luce di questo dramma, il modesto ricavato della tombola a libera partecipazione, speriamo che servirà da catalizzatore per riaccendere la speranza nei cuori delle persone intellettualmente oneste, che non badano agli orpelli e ai lustrini, gratificando le effimere passioni umane, altresì si possa promuovere un’azione pedagogica tesa alla solidarietà, adempiendo al gradito compito di essere al servizio del prossimo, essendo gli stessi Cavalieri nell’animo e non per anacronistica investitura, o per altre recondite motivazioni. Ricordiamo inoltre, a noi stessi che i titoli nobiliari essendo stati aboliti dalla nascita della Repubblica, sono esclusivamente da considerare appellativi, che non concedono feudi o privilegi, e anche se gli stessi sono conferiti da enti soprannazionali, rimangono in ogni caso complemento d’arredo. Pertanto, non esiste nessuna commistione o millantato credito, che possa aumentare il lustro dell’O.S.J. il quale ribadisce con fermezza, che ciascuna Associazione, deve rimanere con la propria identità e con la propria storia, d’altronde il male non stà mai tutto da una sola parte, e per questo la storia ci è maestra, infatti Artur Schopenhauer, ci ricorda in una sua massima la caducità dell’uomo: ”Se fossi Dio dinanzi alle miserie umane, mi si spezzerebbe il cuore”. Invitiamo pertanto lo SMOM,” organismo in grado di aiutare il mondo intero, Africa, India, Terzo e Quarto mondo, che la con la sua straordinaria operosità, da secoli ha acquisito grande visibilità, (ONU, televisioni, giornali, auto blù, ospedali, strutture economiche internazionali, valigetta diplomatica, ecc…), a riflettere sui loro precetti e al rispetto delle identità altrui. A tal uopo come promemoria alleghiamo quanto di seguito estrapolato dal loro stesso sito, sperando che in futuro evitino di salire in cattedra e dare lezioni di cavalleria ad alcuno e non si pongano come censori delle decisioni e delle condivisioni sull’operato degli enti istituzionali, in quanto gli stessi attingono motu proprio le loro giuste informazioni, senza scomodare lo show delle Jene, ma avvalendosi degli organi costituiti, legittimamente riconosciuti e preposti al controllo. Pertanto, invitiamo fraternamente lo SMOM a dedicarsi esclusivamente alla saggia regola di San Benedetto “Ora, Lege et Labora”, e ripassare quanto da loro stessi professato, dimostrando la superiorità che li contraddistingue, evitando d’inseguire una banale tombola di beneficenza, realizzata in una piccola città, della sperduta Sicilia. Stralcio dal sito dello SMOM: …..Oggi la maggioranza dei cavalieri appartiene a ceti non nobili. I membri dell’Ordine possono definirsi gentiluomini cattolici animati da altruistica nobiltà d’animo e di comportamento. Il carattere cavalleresco dell’Ordine ha ancora oggi grande valenza morale perché denota lo spirito di servizio, di abnegazione e di disciplina che anima i cavalieri. Le battaglie non vengono più combattute con la spada, ma con gli strumenti pacifici della lotta contro le malattie, la miseria, l’emarginazione e l’intolleranza, e con la difesa e la divulgazione della Fede cattolica. Un impegno ad approfondire la propria spiritualità nell’ambito della Chiesa e a dedicare parte delle proprie energie al servizio del prossimo. Noi dell’O.S.J. nella certezza che i galantuomini e i cavalieri dello SMOM, paladini della Cristianità, si ricordino che il Cristo in Croce, vestiva di umili vesti, senza sguainare spade e indossare mantelli, e che lo stesso non vantava titoli nobiliari, nonostante fosse riconosciuto il RE dei RE, saranno al nostro fianco giorno 05 p.v., da Cavalieri e confratelli, al fine di aiutare le realtà locali, che spesso vengono dimenticate, e una di queste potrebbe essere la nobile causa di aiutare le povere sorelle del Convento delle carmelitane scalze. Esimersi dalla Tombola di beneficenza, sarebbe una palese dichiarazione di disaffezione alla propria Città, alla Chiesa, alle suore in questione, oltre al venir meno, dei precetti per i quali i cavalieri giurano e si inginocchiano davanti a Dio; soprattutto in considerazione che tale manifestazione non ha usufruito di alcun contributo pubblico, e nè tanto meno, ai premiati è stato chiesto alcunchè, se non la sola presenza, mentre gli sponsor hanno offerto solamente dei doni per gratificare i partecipanti alla tombola, affinchè la serata possa assumere un aspetto ludico, oltre che di solidarietà. Dopo questa nostra accorata e supplichevole missiva, siamo convinti che verrà stimolato ulteriormente lo spirito cavalleresco che anima lo SMOM, i quali certamente parteciperanno con una numerosa rappresentanza di Cavalieri e Dame. Al fine di condividere in modo fattuale e con un sostanziale contributo, commisurato al censo che li contraddistingue, per realizzare in modo concreto il pensiero di fra Gerardo di Chiaravalle, e per dimostrare alla città che lo stuolo dei cavalieri che a Pasqua, si trovano a seguito della Processione del Cristo morto, avvolti in pregiati mantelli, ama la città di Enna. A tal proposito e senza presunzione alcuna e con umiltà, riportiamo un aforisma che sancisce in sintesi, il pensiero del Santo protettore di tutti i cavalieri, fra Gerardo: Non fu grande soltanto nelle grandi circostanze, ma fu nelle piccole che egli si rivelò grande. Attraverso questo comunicato,cogliamo l’occasione per rinnovare un augurio di amore, fratellanza e tolleranza, alla Comunità Ennese, a tutti i destinatari del prestigioso Premio, alle Autorità, alla cittadinanza e ai confratelli di tutti gli Ordini o Associazioni, che abbracciano gli insegnamenti cristiani e li traducono in azioni concrete, con la loro purezza di intenti. Nell’augurio di un buon anno, ricordiamo a noi stessi, che solo Dio guarda nei nostri cuori, e pertanto, non potremmo sottrarci al Suo insindacabile giudizio. Un arrivederci, a giorno 05 p.v. presso la sala Cerere. Il responsabile pubbliche relazioni O.S.J.

Comm. Dr. Maurizio Catania Musicoterapeuta dottore in Scienze Pedagogiche esperto in Scienze della Formazione.