Enna. Avviso garanzia ex assessore comunale: avrebbe favorito membro di Cosa Nostra
Enna-Cronaca - 10/01/2010
Enna. Ha ricevuto un avviso di garanzia perché accusato di favoreggiamento aggravato a un appartenente al vertice della famiglia mafiosa di Cosa Nostra, Giancarlo Amarardio, l’ex assessore comunale ennese. Secondo gli investigatori della squadra mobile l’ex assessore si è reso responsabile di avere messo a disposizione di Giancarlo Amaradio il suo cellulare, che gli consentiva di effettuare chiamate a persone che erano interessate all’attività della famiglia. La Dda di Caltanissetta , che ha coordinate le indagini in collaborazione con la squadra Mobile di Enna, diretta dal dottor Giovanni Cuciti, ha dichiarato chiusa l’inchiesta che riguarda un ex assessore comunale. Una delle tante telefonate registrate e, quindi, incriminate, che sarebbero partite dal cellulare dell’amministratore, avrebbe riguardato una conversazione tra Amaradio e Gaetano D’Angelo, un altro rappresentante della famiglia, arrestato dalla polizia nell’operazione “Green Line”, nel giugno dell’anno scorso, assieme a Giancarlo Amaradio. L’assessore ha affidato la sua difesa dall’avvocato Michele Baldi. L’avviso di conclusione delle indagini è stato notificato alcuni giorni fa all’interessato. Ora l’ex assessore ha a sua disposizione venti giorni di tempo per chiedere di essere interrogato da parte della Procura, oppure chiedere alla stessa Procura di espletare nuove indagini, depositare memorie oppure presentarsi al magistrato per rendere delle dichiarazioni spontanee. Scaduto questo la Procura distrettuale dovrà decidere se chiedere per lui il rinvio a giudizio oppure, attraverso le indagini effettuate, formulare una richiesta di archiviazione. Dalle indagini espletate dalla squadra Mobile, l’ex assessore, in un periodo in cui si trova nell’espletamento del suo mandato, avrebbe fatto da intermediario tra Giancarlo Amaradio ed altri componenti della famiglia mafiosa; questo avrebbe fatto scattare a suo carico il reato di concorso esterno in associazione mafiosa, ma pare che lo stesso magistrato che sta seguendo l’inchiesta, si tratta di uno dei Sostituti Procuratori della Dda di Caltanissetta, a ritenere insussistente ogni ipotesi di concorso esterno, mentre rimane a suo carico il reato di favoreggiamento, perché prestando ad Amaradio il cellulare avrebbe aiutato Amaradio, uno dei più vecchi appartenenti alla cosca di Tano Leonardo, detto Tano ‘u Liuni”, gli ha consentito di evadere le indagini a suo carico.