WWF Sicilia su ‘sacco edilizio Messina’

Il WWF come è noto, da anni chiede la sospensione della Variante al PRG per le nuove norme di tutela ambientale subentrate dal 2005 che richiedono precise procedure e particolari attenzioni all’ambiente, richiamando ripetutamente anche il grave rischio idrogeologico che corre sempre più la popolazione tutta, a fronte di un assalto cementizio senza precedenti, su di un territorio estremamente già fragile di suo.
Richiesta come è noto e sotto gli occhi di tutti, inascoltata e respinta, anche con un tempismo degno di beffa, visto che l’ultimo diniego del Comune di Messina, a firma dell’arch. Minutoli, porta la data del 1 ottobre 2009.
L’allarme ripetuto del Capo del Genio Civile sul dissesto idrogeologico e il perseverare di progetti, lottizzazioni e piani che ne incrementano il rischio, e la reiterata richiesta di sospendere la Variante al PRG per tutelare prioritariamente la sicurezza pubblica, ci si sarebbe aspettati che venisse accolto da preoccupazione e timore da coloro che sanciscono le sorti di questa città e conseguente cautela negli atti che determinano giorno dopo giorno l’attività urbanistica.
Leggiamo invece con enorme stupore che il presidente della commissione edilizia non solo non coglie l’allarme e riflette e frena sull’attività della commissione che presiede, ma considera quello del Capo del Genio Civile “un anatema provocatorio”, rammentando che a suo tempo lo stesso ufficio diede parere positivo al piano.
Non pago di tale commento ad avviso di questa Associazione, estremamente inopportuno e fuori luogo, alla luce della gravissima situazione urbanistica, l’arch. Gaetano Montalto – presidente anche dell’ordine degli architetti – aggiunge inoltre, tra le altre, che lo strumento urbanistico sì è da rimodulare, ma “senza crisi di panico né patetici buonismi ambientalistici”. Nel frattempo però le ruspe continuano la loro corsa.
Né l’alluvione del 1996 né quella del 1 ottobre del 2009 con le loro vittime innocenti, con in mezzo (e prima ancora) danni incalcolabili ad ogni pioggia intensa ovunque sia caduta, hanno portato gli enti preposti – tranne il Genio Civile guidato dall’Ing. Sciacca– a interrogarsi su come evitare che la prossima pioggia intensa causi ulteriori danni o peggio ancora, altre vittime innocenti.
Né è una scusante il fatto che i centri dolorosamente colpiti lo scorso ottobre, non siano stati oggetto di lottizzazioni, piani quadro, piani particolareggiati, palazzi, palazzoni ecc come invece è accaduto sul resto del territorio, ma abbiano avuto altre cause primarie.
A maggior ragione, non essendo il Genio Civile un’associazione ambientalista, l’allarme basato su dati tecnici inoppugnabili, su oggettiva conoscenza di tutto ciò che ancora oggi – a dispetto di ogni tragedia e danno – viene presentato agli uffici e spesso addirittura avviato a realizzazione senza neanche aspettare un assenso o un diniego grazie a leggi scellerate, avrebbe dovuto far riflettere con umiltà tutti coloro che hanno qualsiasi responsabilità in merito al perseverare dell’assalto cementizio sul territorio.

La difesa al perseverare del sacco del territorio, che si manifesta anche con critiche e ironia fuori luogo, verso un ente che ha avuto il coraggio di dire esattamente come stanno le cose, perseguendo – unico e solo finora – l’interesse pubblico della sicurezza dei cittadini e non di categorie che hanno nel cemento il solo interesse, a scapito anche della tutela del paesaggio, lasciano stupiti e sconcertati.
Se la preoccupazione è l’occupazione, solo di messa in sicurezza del territorio, di verifica della stabilità sismica, di recupero dell’esistente, ci sarebbe lavoro per migliaia di persone per anni.
Triste è la sorte dei cittadini laddove chi amministra trova nel cemento la sola economia possibile.
Contro la pioggia che inevitabilmente continuerà a cadere, non si può più invocare il fato e la malasorte, ma solo la prevenzione eviterà nuove catastrofi.
Non possiamo che essere completamente d’accordo con l’ing. Sciacca al quale esprimiamo la nostra solidarietà e fiducia nell’operato quotidiano, ci trova al suo fianco e continueremo a chiedere che venga sospesa la variante urbanistica e che la stessa venga sequestrata, come chiesto già alla Procura della Repubblica di Messina, per il bene di tutta la cittadinanza, spesso impotente di fronte a scelte scellerate e criminali.
Invitiamo ancora una volta l’amministrazione comunale tutta, a fermare il sacco edilizio, a invertire la rotta, cogliendo anche l’occasione d’oro del Piano Paesistico finalmente pubblicato che pone strumenti importanti per evitare che il territorio comunale diventi un orribile colata di cemento, bomba pronta ad esplodere alla prossima pioggia intensa”.

WWF Sicilia