Quattro avvisi di garanzia ad amministratori per il PRG di di Piazza Armerina
Enna-Cronaca - 24/01/2010
Piazza Armerina. Piano regolatore armerino con irregolarità nella votazione per l’approvazione, avvenuta nel lontano del 2006 per la presenza di consiglieri comunali interessati al problema ?
L’interrogativo è sicuramente di grande attualità in quanto che quattro rappresentanti politico-amministrativi, due assessori, all’epoca consiglieri comunali, un ex consigliere comunale, ed un consigliere comunale attuale hanno ricevuto degli avvisi di garanzia perché hanno partecipato, nel 2006, alla votazione del PRG, pur sapendo che all’interno dello stesso vi erano dei terreni che appartenevano direttamente a loro o a familiari. Ovviamente dalla Procura della Repubblica bocche chiuse sia per quanto riguarda l’identità dei quattro politici sia per quanto riguarda il reato che viene addebitato loro. A Piazza Armerina già da diverse settimane si parla sia degli avvisi di garanzia sia per quanto riguarda il ruolo che i quattro avrebbero avuto nell’approvazione del PRG. Pare che tutto parta da un esposto molto dettagliato e preciso da parte di un cittadino che si sentiva danneggiato dall’approvazione del Piano regolatore generale e che ha inviato l’esposto-denuncia all’assessorato regionale al Territorio ed Ambiente. Proprio l’esposizione dettagliata e molto precisa dell’esposto convinse i dirigenti dell’assessorato regionale di inviare tutta la documentazione alla Procura della Repubblica di Enna, che ha aperto un fascicolo a carico di questi quattro rappresentanti, di cui due oggi fanno parte della giunta, presieduta da Carmelo Nigrelli, un altro è ancora consigliere comunale, mentre il quarto è stato consigliere comunale nella scorsa legislatura . Nella seduta di consiglio del 2006 furono tanti i consiglieri comunali che abbandonarono l’aula,compreso l’allora sindaco Maurizio Prestifilippo, che dirigeva una giunta di centrodestra, perché tutti interessati indirettamente, ed in aula rimasero sette-otto consiglieri per votare il PRG, ma anche in quel caso ci fu il consigliere Trebastoni che fece presente, sul momento, che in aula c’erano dei consiglieri che avevano interessi indirettamente sul PRG, per cui non avevano titoli a votarlo ed avrebbero dovuto abbandonare l’aula, come avevano fatto gli altri consiglieri. Sul PRG c’era stata un’autentica battaglia in consiglio comunale, dove il centrosinistra aveva la maggioranza, e quindi, accuse e contraccuse tra i consiglieri, di irregolarità, quindi uno strumento urbanistico molto contestato. Tra l’altro la vicenda del PRG a Piazza Armeria aveva avuto dei rinvii continui proprio perchè la maggior parte del consiglio comunale non era idonea a partecipare alla votazione ed al momento della votazione in aula rimasero appena 8 consiglieri per votare lo strumento urbanistico. Sulla base di quella votazione, un cittadino presentò un esposto all’assessorato regionale competente e da qui l’iniziativa della Procura della Repubblica, che ora vuole vederci chiaro.