Enna. Sicurezza scuole: A rischio 33 su 34 plessi?

Enna. Effettuati i primi sopralluoghi su edifici scolastici provinciali, nell’ambito dell’inchiesta aperta dalla procura di Enna sulla situazione strutturale e sul rispetto delle norme di sicurezza delle scuole superiori. Il procuratore di Enna Calogero Ferrotti aveva conferito la delega alle indagini alla Digos. In questi giorni sono stati effettuati i controlli su un edificio scolastico di Enna e su uno di Piazza Armerina. Le verifiche sono state condotte congiuntamente dagli uomini della Digos e dai tecnici dei Vigili del fuoco. Non ci sono indiscrezioni sugli esiti dei sopralluoghi e si attende il deposito della relazione tecnica da parte dell’esperto dei Vigili. Le indagini quindi procedono e si articolano su due fronti. Da un lato i controlli statici sugli edifici scolastici per accertarne le condizioni, dall’altro lato l’esame della enorme mole di documentazione relativa ai lavori eseguiti negli anni ai progetti originari e di adeguamento alle norme di sicurezza alle certificazioni. Proprio sulle certificazioni di agibilità, di collaudo statico, di agibilità per uso scolastico, si incentra una parte importante delle indagini che puntano anche ad accertare se e quante scuole hanno anche la certificazione di rischio sismico. Una serie complessa di elementi che la Digos sta esaminando per accertare se vi siano violazioni di legge e, in questo caso, a chi siano eventuali responsabilità o omissioni.
Il fascicolo aperto dal procuratore Ferrotti non prevede ipotesi di reato né ci sono iscritti, ma è stato disposto per consentire gli accertamenti sulle certificazioni, sui nullaosta antincendio, sugli adeguamenti antisismici e alle norme di sicurezza, degli immobili. Il fascicolo è stato aperto lo scorso dicembre a seguito dell’esposto presentato da un consigliere provinciale. Si deve accertare se effettivamente 33 edifici su 34 mancano delle regolari certificazioni di prevenzione incendio, 16 sono sprovvisti sia di certificazione di collaudo statico che di agibilità per uso scolastico, solo 8 hanno provveduto ad aggiornare il documento di valutazione dei rischi e piano di evacuazione, 20 ne sono completamente sprovvisti, 6 hanno redatto semplicemente il piano di emergenza. Particolare attenzione viene riservata dagli inquirenti all’ipotesi che nella costruzione di almeno un edificio scolastico sia stato utilizzato cemento depotenziato. I primi sopralluoghi di Digos e vigili del fuoco avrebbero riguardato proprio due edifici per i quali è stato sollevato questo pesante sospetto. Da accertare anche in quale regime sono aperte agli studenti le scuole prive dei requisiti di sicurezza Sole se verranno riscontrate effettive violazioni di carattere penale si procederà all’individuazione dei responsabili. L’esame tecnico degli edifici e quello della documentazione richiederà diverse settimane.
GIULIA MARTORANA