Sunia: Anche in provincia di Enna rischio crolli

Enna. Il sindacato degli inquilini alloggi popolari (Sunia) con il suo rappresentante provinciale Luigi Scavuzzo lancia un concreto allarme su situazioni difficili e delicate che si riscontrano nel comune capoluogo e che potrebbero provocare crolli e danni consistenti per persone e cose. “Purtroppo la nostra Italia – esordisce Luigi Scavuzzo – è diventata il paese delle emergenze che si pagano con vite umane, terremoti, frane e crolli di alloggi fatiscenti uniti da un unico filo rosso: la grandissima crisi dalla casa. Da anni il nostro sindacato con le varie Amministrazioni comunali che si sono succedute ha più volte messo in atto vertenze sul degrado del centro storico della città . Esso è ormai diventato quasi un campo di battaglia. Dai vecchi quartieri di Mulino a Vento, Popolo, Valverde, Fundrisi, via Pergusa vecchia, il vecchio ghetto giudeo la Judeca, nei pressi del cinema Grivi, ai quali aggiungere tutti gli insediamenti rupestri ibridi fra grotte e fabbricati che si trovano principalmente nel centro storico e nella zona di Valverde e San Pietro”. “Ma anche gli alloggi popolari di proprietà del comune potrebbero essere a rischio – prosegue il rappresentante del Sunia – dalle cosiddette tre stelle e case basse di Enna bassa, ad alcune delle casette di Pergusa, ai palazzi storici come quello dei Benedettini, che si trova in piazza Colajanni di fronte la scuola elementare Santa Chiara. Uno scenario che si aggrava di giorno in giorno”. “Abbiamo avuto dei crolli anche nel nostro centro storico, in via Vittorio Emanuele qualche alloggio è stato demolito dal Comune, altri sono puntellati. È una situazione che si riflette anche nei comuni della Provincia. Solo qualche mese fa alcune case di un quartiere di Piazza Armerina sono crollate sfiorando la tragedia. Centuripe ha forse ancora famiglie sfollate per rischio stabilità di qualche edificio. I centri storici delle città della provincia ennese sono sopra una polveriera perché un minimo fenomeno naturale di qualsiasi genere, come la pioggia continua, o piccole scosse di terremoto, così come se ne stanno avvertendo tante in questo periodo, potrebbe innescare e provocare disastri immani”. Sulla base di queste considerazioni le organizzazioni sindacali ennesi rinnovano alla massima Autorità politica provinciale, vale a dire al presidente della Provincia, Giuseppe Monaco, la richiesta di un incontro per iniziare in tutto il territorio provinciale un vero e proprio piano di emergenza per la casa e ipotizzare la bonifica e la riqualificazione dei centri storici. “Continuare a piangere “morti annunciate”, come le ha definite dal Vescovo di Agrigento – conclude Luigi Scavezzo – sarebbe delittuoso.