Enna. Ancora silenzi dopo il crollo del muro in via Fazzi

Enna. Dopo 3 settimane dal crollo in via Fazzi , avvenuto il 9 gennaio scorso, il Comune di Enna non ha messo in sicurezza la zona, che continua a rimanere pericolosa e tra l’altro le nuove piogge hanno provocato ulteriori danni tenuto conto che si continuano ad evidenziare dei cedimenti lungo la sede stradale ed addirittura qualche casa si trova in equilibrio instabile con pericolo di crollo. C’è stato anche un sopralluogo da parte della Protezione Civile con il responsabile provinciale, architetto Pietro Conte e con i tecnici Lorenzo Colaleo e Alessandro Battaglia, i quali hanno visitato la strada dove si incomincia ad intravedere una voragine, ed immediatamente è stata fatta una segnalazione all’ufficio tecnico comunale. “Nonostante le continue segnalazioni – ha dichiarato il signor Mario Catalano, che ha avuto l’auto danneggiata dal crollo del muro – l’ingegnere Giuseppe Sberna continua a sostenere che la strada è stata messa in sicurezza con un piccolo intervento, invece qui siamo in grande preoccupazione perché nella strada si sta formando una voragine, e le macchine continuano a passare, e quel che è peggio una casa che si trova nelle vicinanze mostra dei segnali abbastanza evidenti di cedimento delle strutture. Avevamo chiesto al sindaco Agnello di venire a constatare la situazione, ma questi non si è fatto vedere”. La situazione è chiaro non è delle migliori, perché degli interventi sono necessari a cominciare da una sistemazione idraulica che consente di incanalare le acque meteoriche ed evitare che il terreno si appesantisca, ma sono questi interventi che bisogna fare con una certa urgenza per evitare che si possano provocare dei crolli e nel contempo accertare quale grado di pericoli ha un’abitazione che si trova vicino all’appezzamento terreno. Il problema crolli all’interno del centro storico ennese va valutato con grande attenzione, ma è anche vero che è importante che i privati, proprietari di case antiche e molto spesso disabitate facciano delle segnalazioni sia al comune che alla Protezione Civile per cercare di ottenere degli interventi immediati e quindi evitare che possano succedere delle tragedie come quella di Favara. L’ingegnere Sberna, responsabile del settore, ha assicurato che per quanto riguarda l’edilizia pubblica il monitoraggio è continuo, per quanto riguarda il privato dovrà essere lui a segnalare eventuali abitazioni in pericolo.