Pietraperzia: Polites affronta problema idrico

PIETRAPERZIA. Continua la battaglia di giovani di Polites per il problema idrico; infatti dopo un assemblea cittadina scendono in campo con una lettera al presidente della provincia Pippo Monaco e per conoscenza ai venti sindaci della provincia. Polites si è radicata nel territorio come movimento di cultura politica, i cui soci sono un gruppo di universitari con una leadership dei fratelli Antonio e Filippo Bevilacqua.
Nel corposo documento rivolti a Pippo Monaco, tra l’altro, si afferma: “Presidente, vogliamo richiamare la Sua attenzione sul problema del servizio idrico integrato del Comune di Pietraperzia. Da qualche anno ormai stiamo subendo l’anomalia del sistema messo in piede dall’ATO idrico di Enna, in quanto, in nome dell’ottimizzazione del servizio, le bollette sono in continuo aumento mentre il servizio oltre a non rispettare la convenzione, sta peggiorando rispetto alla precedente gestione EAS”.
“Raccogliendo il Suo invito rivoltoci in una nota di qualche mese fa, – continua l’illuminato documento – dove raccomandava ai cittadini di pagare le bollette, al gestore di svolgere il servizio come stabilito nella convenzione ed al direttore dell’ATO idrico di controllare, noi cittadini pietrini stiamo regolarmente pagando le bollette; purtroppo abbiamo constatato che il servizio non è erogato come descritto nella convenzione per i seguenti motivi: il servizio erogato non è continuo come previsto nella convenzione; non sono stati effettuati lavori per ridurre le perdite nella rete idrica pubblica; non è stato realizzato l’impianto di telecontrollo che dovrebbe vigilare circa la salubrità dell’acqua; mancata disinfezione dei tronchi di rete riparati prima di essere rimessi in esercizio;
il gestore non ha ancora un sito internet nonostante siano state previste nel piano di investimento € 60.000,00 di spese per software; le interruzioni di servizio non vengono comunicate agli utenti; la manutenzione dell’impianto di raccolta delle acque bianche non viene effettuata; è omessa la pubblicità circa l’attuazione del piano di investimento”.
“Per quanto sopra esposto – conclude il documento – abbiamo seri dubbi sia sulla gestione che sulla supervisione ATO. Nessuno ci spiega come mai noi dobbiamo pagare i servizi che non ci vengono resi a dovere, come mai il gestore si permette di interrompere l’erogazione di acqua potabile, che è un bene di prima necessità, ad utenti che non possono pagare perché poveri o ad utenti che reclamano giustamente i propri diritti. La invitiamo, quindi, a sollecitare il gestore e l’ATO a svolgere i compiti di loro spettanza e gli impegni presi”.
Giuseppe Carà

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redazione-vivienna