Enna. Assemblea Sindaci su Ato Rifiuti e sequestri della GdF

Enna. No all’accesso al fondo di rotazione per avere una certa liquidità, nomina del legale nella persona dell’avvocato Michele D’Amico, rinviata a dopo il 23 febbraio la transazione tra Ato Rifiuti e SiciliAmbiente. Sono queste le risultanze dell’assemblea dei sindaci, riunitasi ieri mattina, nella sala della giunta provinciale per affrontare argomenti molto delicati, dopo il sequestro di valori e beni immobili da parte della Guardia di Finanza su incarico del tribunale di Enna, in quanto alla società EnnaEuno (Ato Rifiuti) vengono addebitate delle irregolarità che vanno dal falso in bilancio, alla richiesta, sembra irregolare, di accesso al fondo si rotazione, all’utilizzo di somme per scopi diversi da quelli alle quali erano destinate. Non c’è dubbio che la paura è serpeggiata tra i sindaci alla luce dell’operazione effettuata dai finanzieri del comando provinciale, tanto è vero che i primi atti consumati nella riunione di ieri sono stati la nomina del legale nella persona dell’avvocato Michele D’Amico, che è anche componente della commissione di liquidazione, presieduta dal geometra Salvatore Ragonese, ex sindaco di Cerami, e il voto contrario all’accesso al fondo di rotazione in quanto viene considerata azione irregolare tanto da essere citata nel decreto di sequestro emesso dal Tribunale di Enna. Il mancato accesso al fondo di rotazione potrebbe creare dei problemi perché sia l’Ato Rifiuti che SiciliAmbiente si troverebbero senza liquidità e nell’impossibilità di pagare i lavoratori con tutte le conseguenze del caso, vale a dire con possibili scioperi da parte del personale e le città piene di spazzatura da eliminare. Ancora da definire la transazione tra l’Ato Rifiuti e SiciliAmbiente e quest’ultima continua ad essere la società che gestisce la raccolta dei rifiuti solidi urbani e la raccolta differenziata, quest’ultima, importante, ma non certo efficiente come si sperava tanto è vero che rimane con percentuale molto basse. Il blocco dell’impianto di compostaggio di Dittaino e dell’impianto di selezione dei rifiuti di Gagliano provoca sicuramente dei disagi, ma anche di mancati introiti visto che, specie a Dittaino, erano diversi i comuni di fuori provincia che trasferivano la parte umida dei rifiuti per trasformarlo in compost, fertilizzante per l’agricoltura. Sono una ventina le persone che hanno ricevute gli avvisi di garanzia da parte della Procura sia per quanto riguarda l’Ato Rifiuti che il Consiglio di Amministrazione di SiciliAmbiente.