Formazione; Cisl: mancano 8 mln al piano regionale 2010

PALERMO – Le linee-guida per la riforma della formazione professionale, sottoscritte il 29 settembre da sindacati e presidente della regione Raffaele Lombardo, hanno trovato “solo parziale accoglimento” nel Prof 2010. A dirlo è Franco Lo Greco, della segreteria regionale della Cisl Scuola, a margine dell’audizione, in agenda per la mattinata di oggi, delle organizzazione sindacali da parte della commissione competente dell’Ars. Tema, proprio il piano regionale dell’offerta formativa per il 2010, varato nella serata di ieri dalla commissione regionale per l’impiego. Al riguardo, spiega Lo Greco che la Cri ha approvato il Prof 2010 “linea 1”, che si avvarrà di risorse della Regione; la “linea 2”, che dovrà basarsi su fondi Ue, sarà presentata invece tra una settimana. A conclusione della Cri, “Cgil Cisl e Uil – informa il sindacalista – pur apprezzando la preventiva illustrazione fatta ai sindacati, hanno messo a verbale che alcuni punti delle linee-guida non hanno trovato adeguato accoglimento nel piano: dalla omogeneità dei parametri all’attuazione dei principi di selezione degli enti e altri ancora”. L’esponente Cisl punta il dito, inoltre, contro la riduzione del finanziamento del Prof 2010. “Secondo i nostri calcoli – si legge in una nota – mancherebbero otto milioni alla copertura del fabbisogno, anche alla luce del fatto che a settembre 2010 vi sarà un altro step di aumento tabellare contrattuale”. Pertanto, sarà necessaria una “integrazione finanziaria, anche perché molti enti sono ancora debitori nei confronti dei lavoratori, di una mensilità dell’anno formativo 2009”. I sindacati, afferma ancora Lo Greco, “riguardo al tema della separazione dei conti, hanno anche rimarcato la necessità di garantire un corretta pratica amministrativa”. Hanno ribadito i principi e i contenuti della delibera Cri del 5 marzo 2009. E rivendicato, nel confronto con l’assessore regionale al Lavoro, Mario Centorrino, “l’avvio immediato del confronto governo regionale-parti sociali per il reale cambiamento del settore”. La prospettiva, fissata nell’accordo di settembre condiviso col presidente della Regione, punta, precisa la Cisl, “alla lotta agli sprechi, al controllo e alla certezza della spesa e dei costi e alla programmazione formativa pluriennale su indirizzi definiti con le associazioni del lavoro e dell’impresa”. Tutto questo “ancora non è compiuto”, sottolinea il sindacato. Che denuncia: “Il governo ha deciso di rinviare nel tempo la riforma e tutto ciò penalizza i lavoratori e la parte buona del mondo della formazione, che va invece tutelata e valorizzata”.