Gela. Siglato protocollo legalità per cliniche private

Gela – Per la prima volta in sanità, le case di cura private dell’Aiop della provincia di Caltanissetta hanno sottoscritto oggi un “protocollo di legalità per le aziende sanitarie” che introduce rigidi criteri di selezione del personale, dei fornitori e dei clienti e che attiva “relazioni virtuose” con le associazioni di categoria, le istituzioni e le forze dell’ordine. La scelta di applicare le regole e di rendersi impermeabili alla commissione di reati nasce dalla consapevolezza che la costante ricerca della qualità delle prestazioni di cura non può prescindere dall’efficienza, dalla trasparenza e dalla legalità dei comportamenti, della gestione e dell’organizzazione delle aziende.
Il protocollo deriva dal “codice antimafia” redatto nel 2007 da Pier Luigi Vigna, Giovanni Fiandaca e Donato Masciandaro e adottato nel 2009 dal gruppo Italcementi, e in particolare dalla controllata Calcestruzzi, come antidoto alle infiltrazioni mafiose. Il Codice è già stato apprezzato dalla Confindustria nazionale, dalla Banca d’Italia e dall’università Bocconi, ed è diventato punto di riferimento per la Regione siciliana che ha recentemente varato un codice antimafia per le pubbliche amministrazioni.
La firma del protocollo tra Aiop nissena e Asp 2 è avvenuta a Gela, nella casa di cura Santa Barbara (nata nel 1963 per volontà di Enrico Mattei all’interno del villaggio Macchitella creato a servizio del petrolchimico), da parte del presidente regionale dell’Aiop, Barbara Cittadini, di quello provinciale, Francesco Crimaldi, e del dirigente generale dell’Asp 2 di Caltanissetta, Paolo Cantaro, alla presenza dell’estensore del protocollo, il giurista Giovanni Fiandaca, del presidente della commissione Antimafia dell’Ars, Lillo Speziale, e del presidente dell’associazione Antiracket di Gela, Renzo Caponetti. La casa di cura Santa Barbara ha incaricato il Dipartimento universitario diretto da Fiandaca di redigere uno specifico “modello di organizzazione e prevenzione interna” in linea con quanto previsto dal decreto legislativo 231 del 2001 e dalle recenti norme che introducono una precisa responsabilità penale per le imprese in caso di reati di mafia.
Il manager dell’Asp 2, Paolo Cantaro, ha anche annunciato che a breve sottoscriverà un protocollo di legalità con Prefettura di Caltanissetta, Confindustria nissena, Guardia di finanza, Polizia di Stato e Carabinieri, per il controllo sugli ingenti investimenti che si stanno sbloccando per il miglioramento delle strutture sanitarie della provincia: “Quella di oggi è una vera e propria svolta – ha detto – in linea con i programmi che ci siamo dati”.
Barbara Cittadini, nel ricordare che “è proprio da Caltanissetta che nel settembre del 2007 partì la rivolta antimafia degli industriali siciliani guidati da Ivan Lo Bello”, ha spiegato che questo protocollo, importante punto di novità per il sistema sanitario privato, sarà da lei sottoposto al direttivo regionale dell’Aiop perchè sia adottato da tutte le associazioni territoriali.
“Oggi – ha aggiunto la Cittadini – abbiamo siglato un ‘patto’ pubblico-privato per lavorare tutti insieme nell’interesse del paziente e del suo bisogno di salute. Si tratta di un nuovo modello virtuoso impostato sulla responsabilità, sull’efficienza e sulla trasparenza di chi opera nel settore. Siamo orgogliosi del fatto che Regione e Asp entrino nelle nostre cliniche per verificare come operiamo. Da qui lavoreremo insieme per contribuire al progetto regionale di riduzione delle liste d’attesa”.
Infatti Cantaro, nel ricordare il lavoro svolto assieme all’Aiop per ridurre gli incidenti sanitari nei reparti e soffermandosi sull’azione in corso per razionalizzare l’offerta sanitaria sul territorio fra centri d’emergenza e per acuti, residenze sanitarie, poliambulatori in raccordo con i medici territoriali e di famiglia “affinché sia rispettato il diritto del paziente ad essere curato nel proprio territorio”, ha annunciato un prossimo protocollo congiunto per adottare nelle sale operatorie la “check list” elaborata dal Ministero della Salute per prevenire il rischio clinico. Saranno anche avviate sinergie fra ospedali e case di cura per lo scambio di prestazioni che limiti la mobilità di pazienti verso altri territori.
Mobilità che, ha sottolineato il presidente provinciale dell’Aiop, Francesco Crimaldi, “è di oltre il 30% dei pazienti delle province di Agrigento, Enna, Caltanissetta, Siracusa e Ragusa. Noi privati ci offriamo come partner del pubblico per integrare l’offerta che è carente per alcune branche, in particolare l’oncologia, l’oculistica, la ginecologia e l’angioplastica”.
Da parte sua, Lillo Speziale ha riferito che “la commissione Antimafia dell’Ars recepirà una parte del protocollo per le aziende sanitarie firmato oggi a Gela, per inserirlo nel Testo unico delle norme antiracket che sarà pronto in due mesi e sottoposto all’esame di Sala d’Ercole, con l’obiettivo di rendere il nostro quadro normativo compatibile con quello nazionale e di migliorarlo affinché sia ancor più un punto di riferimento per le Regioni del Nord Italia che sono alle prese – vedi il caso della Lombardia – con grandi investimenti e con la presenza della criminalità organizzata”.