Apertura dei percorsi solfare Trabia Tallarita

Caltanissetta – La Sicilia delle solfare e dei solfatari. Nel cuore della regione, ancora una volta di terra si tratta. Non quella dei campi, dei contadini e dei raccolti ma quella che nelle sue viscere nasconde risorse preziose che, scoperte, cambiano la vita di generazioni, segnano culture e raccontano storie individuali e collettive, di famiglie e dei loro luoghi.
Per più di duecento anni l’economia dell’Isola è stata segnata dall’attività estrattiva finché la concorrenza dello zolfo americano, di gran lunga più competitivo sul mercato, non portò alla chiusura di tutte le realtà proto industriali legate al minerale consegnando all’oblio l’ingegno, la consunzione, i sacrifici di un popolo votato alla fatica per senso del destino.

Dopo 6 anni di lavori e 5 milioni e mezzo di euro, grazie a una sinergia senza precedenti tra le istituzioni coinvolte, lunedì 8 marzo 2010, la miniera di Trabia-Tallarita – una delle più grandi e antiche d’Europa e che si estende fino a toccare i due comuni di Sommatino e Riesi – verrà restituita alla comunità, al pubblico, alla vita.
A inaugurare i “Percorsi delle Solfare di Trabia-Tallarita” – nell’ex Centrale Elettrica “Palladio” (SS. 190, km. 24), il primo lotto del complesso archeologico industriale completamente recuperato e restaurato – sarà il Presidente della Regione Siciliana Raffaele Lombardo, con l’assessore regionale ai Beni Culturali e dell’Identità Siciliana Gaetano Armao, il dirigente generale del Dipartimento dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana Gesualdo Campo, il soprintendente ai Beni Culturali ed Ambientali di Caltanissetta Rosalba Panvini.

All’evento saranno presenti anche: l’assessore regionale dell’Energia e dei Servizi di Pubblica Utilità Pier Carmelo Russo, l’assessore regionale delle Attività Produttive Marco Venturi, l’assessore regionale delle Autonomie Locali e della Funzione Pubblica Caterina Chinnici, l’assessore regionale del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo Nino Strano, il dirigente generale del Dipartimento Regionale dell’Energia Rossana Interlandi, il presidente della Provincia regionale di Caltanissetta Pino Federico, il presidente di Confindustria della provincia di Caltanissetta Antonello Montante, il sindaco del Comune di Riesi Salvatore Buttigè, il sindaco del Comune di Sommatino Salvatore Gattuso, l’ingegnere capo del Distretto Minerario di Caltanissetta Michele Brescia.

Dopo la processione in onore di Santa Barbara e la celebrazione della Messa, rispettivamente previste per le 10.30 e le 11, si terrà alle 12.00 la conferenza stampa di presentazione con gli interventi delle autorità presenti.
Alle 13.30 l’appuntamento è con “Le truscitelle dello zolfataio”: tra degustazioni di prodotti enogastronomici locali, in anteprima una delle più sorprendenti collezioni di minerali rari.
Alle 14.30 avrà inizio la visita del Percorso delle Solfare: tutto quel “piccolo-grande mondo antico” fatto di gesso e zolfo, di corpi e occhi stanchi, di gioventù mai vissuta, di buio verrà alla luce attraverso le opere pittoriche e le installazioni di artisti contemporanei, l’esposizione di minerali e attrezzature minerarie, la mostra fotografica “Sulfaro e sulfatari” e i contributi audiovisivi del Museo didattico interattivo.
Alle 17 concluderà la giornata inaugurale la consegna delle medaglie d’oro alle Associazioni dei Minatori.
Restituire alla memoria la Sicilia mineraria, creare un ponte tra le radici e un tempo fatto di terra e frutti e un mondo sempre più deterritorializzato in cui la vita umana e sociale si svolge via etere. Recuperare la centralità perduta e impegnarsi affinché quella sterminata conca e il fiume che la attraversa diventino un polo d’attrazione culturale, una meta obbligata per tutti quei viaggiatori che di un posto vogliono conoscere l’anima per renderne eterno il ricordo. Questa l’ambiziosa mission di tutte le istituzioni che hanno creduto nella ricchezza solo apparentemente perduta di questa terra, che hanno progettato e realizzato il recupero e la valorizzazione di un vasto terreno di oltre 6mila mq, dove oggi rimane intatta l’atmosfera di un passato doloroso e faticoso.

Un luogo che a quella storia non vuole rinunciare e la “trazzera” di un tempo diventa “Strada statale delle Solfare”. Un luogo che diventa contenitore della sua stessa memoria e che parla dei “pirriatura”, quelli che lo zolfo lo riconoscevano e lo staccavano dalla roccia, dei “carusi”, i bambini che portavano su, al cielo e all’aria, il minerale caricato a spalla. O ancora gli “spisarola”, gli “acquarola”, i “vagunara” e i “carcarunara”, nomi intraducibili ai quali è legata una grezza divisione del lavoro, tipica della vita della solfara, e che testimoniano un retaggio antropologico drammaticamente spazzato via dall’industrializzazione e da tecnologie più avanzate.

Da qui il senso della conservazione, della musealizzazione come unica possibile risposta alle parole amare pronunciate anni addietro dal poeta e giornalista siciliano Mario Farinella: “A cosa sono serviti cento e più anni di sofferenza, di lotte, di sangue zolfataro se ora gli spalti delle miniere sono invasi dall’erba e sui pozzi si addensa un silenzio di morte?”.