Legambiente Sicilia su deplorevole stato dei musei ennesi

Nella sala convegni della Soprintendenza ai beni culturali ed ambientali di Enna, venerdì pomeriggio, a discutere del dossier di Legambiente Sicilia “Salva il museo” sulle emergenze e i ritardi nel sistema museale siciliano, c’erano: il responsabile per i beni culturali di Legambiente Sicilia, Gianfranco Zanna, Gesualdo Campo, dirigente generale del Dipartimento regionale dei beni culturali e dell’identità siciliana, Beatrice Basile, soprintendente ai beni culturali ed ambientali di Enna, Giuseppe Monaco, presidente della Provincia di Enna, Rino Agnello, sindaco del Comune di Enna, e Antonio Gerbino, rappresentante di Civitas Sicilia. Nel dossier sono segnalati alcuni casi di musei dell’ennese che rappresentano in sommo grado il deplorevole stato in cui versa l’intero sistema museale siciliano. Ad Enna città, il museo Alessi è chiuso dal 2006 perché i costi superavano le entrate mentre il museo archeologico regionale Varisano è “temporaneamente chiuso”, in attesa che si trovino i soldi per adeguarlo alla vigente normativa in materia di sicurezza. Quel “temporaneamente” ed un eufemismo per dire “Dio sa quando potrà essere riaperto”. Non meglio vanno le cose a Piazza Armerina con il Palazzo Trigona, acquistato dalla Regione Siciliana nel 1959 per farne un museo, ma non si sa quando chiuderà il cantiere dei lavori iniziati nel 2006 per il recupero di questo palazzo. Mancano ancora l’arredo museale e la scala di sicurezza all’Antiquarium di Troina dove poter raccogliere i reperti archeologici nel territorio troinese, ma attualmente sparsi nei musei di Agrigento e Siracusa. A dirigere l’Antiquarium era prevista, nell’organizzazione burocratica del Comune di Troina, la figura dell’operatore culturale, che, nel 2005, è stata soppressa assieme a quella di bibliotecario. Sul sistema museale siciliano si abbattano tagli di spesa, che ne rendono problematica la gestione e ne mettono in forse la stessa sopravvivenza. Non è saggio pensare di gestirli secondo una logica economicistica, che guarda ai beni culturali come a dei beni che devono produrre guadagni. Nella conferenza di venerdì alla Sorprintendena di Enna si è parlato dei punti di critici del sistema museale siciliano messi in evidenza nel dossier. Il dossier di Legambiente rileva l’inadeguatezza dei servizi aggiuntivi (editoriali, ristorazione, caffetteria, vendita di libri, di cataloghi, guide, oggettistica etc.). Questi servizi aggiuntivi fanno crescere il numero dei visitatori dei musei. C’è l’esigenza di adeguare le competenze professionali del personale, soprattutto quello a diretto contatto con i visitatori del museo, che deve conoscere le lingue. C’è infine un problema di adeguatezza dei locali. L’idea alla quale lavorare, per superare le difficoltà, è quella di museo diffuso strettamente legato alla cultura del territorio, che faccia rete con altre istituzioni culturali presenti. Il museo non più solo luogo di conservazione e di tutela del bene culturale, ma anche promotore delle politiche culturali e dell’identità del territorio nel quale è inserito.

Silvano Privitera