Emergenza rifiuti. Si attende il dissequestro delle somme dell’Ato
Enna-Provincia - 06/03/2010
In tutto il territorio provinciale per l’emergenza rifiuti situazione sempre più grave, cumuli di spazzatura che aumentano di ora in ora a causa della protesta degli operatori ecologici, che chiedono con forza il pagamento delle spettanze arretrate, ed in una seconda fase il trasferimento all’Ato Rifiuti, mentre i sindaci stanno valutando la possibilità di accedere al fondo di rotazione per avere i soldi necessari per effettuare delle anticipazioni. Per la reperibilità di denaro liquido c’è anche un’altra possibilità, il recupero del milione e mezzo che è stato sequestrato all’Ato Rifiuti, soldi che potrebbero consentire il pagamento delle spettanze arretrate ai lavoratori dell’Ato Rifiuti e di SiciliAmbiente. Anche ieri sono stati assicurati i servizi essenziali, specie nei quattro ospedali della provincia, mentre alcuni lavoratori, quelli del cantiere di Enna, hanno evidenziato che la loro astensione è dovuta al fatto che mancano le condizioni di sicurezza nei cantieri. Uno escamotage per evitare che siano accusati di sciopero o di astensione al lavoro. Della mancanza delle condizioni di sicurezza è stato avvertito l’Ispettorato provinciale del Lavoro. Il problema è che il mancato intervento nella raccolta dei rifiuti sta provocando dei disagi notevoli alla popolazione di tutto il territorio provinciale, che si trova a convivere da quasi una settimana con cumuli di rifiuti che cominciano ad emanare brutti odori, anche perché sono molti i sacchetti che sono stati presi d’assalto dagli animali randagi. Il rappresentante legale dell’Ato Rifiuti, dottor Michele D’Amico, ha presentato un’altra richiesta di revoca dell’ordinanza di sequestro delle somme, ma questa volta la richiesta è stata fatta al procuratore della Repubblica, Calogero Ferrotti, mentre in precedenza, il 23 febbraio, la richiesta di revoca dell’ordinanza di sequestro era stata presentata al Gip. Probabilmente il Procuratore della Repubblica deciderà lunedì se revocare o meno l’ordinanza di sequestro. Non bisogna dimenticare che ci sono congelati un milione e mezzo di euro, che potrebbero essere importanti per superare questo periodo di emergenza. Sul provvedimento del Procuratore c’è molta attesa, anche perché accedere al fondo di rotazione non è una cosa che si risolve in pochi giorni, ci vuole tempo, e gli operatori ecologici vogliono delle risposte immediate e certe prima di decidere di riprendere il lavoro ed eliminare una situazione, dal punto di vista igienico-sanitario, che incomincia a diventare veramente difficile e pericolosa.