Incontro del Club di lettura di Leonforte

Il Club di lettura, cambia ambientazione, per trasferirsi in un accogliente bar gastronomia, “Da Vito”, un dibattito dal sapore storico e atavico, dal titolo “Leonforte nei pezzi di giornali”, organizzato con la Pro Loco di Leonforte, e che ha visto la presenza del giornalista medaglia d’argento alla carriera, Carmelo Contorno, protagonista di aneddoti, riflessioni amare e risolutore di dubbi. Molti i punti affrontati a partire da vecchi articoli di giornale, come la perdita degli elementi migliori e necessari di una comunità: i giovani, che sempre più spesso si trovano a migrare, e quindi trasferire le loro capacità, la loro innovazione altrove, “questo non giova alla città, che negli anni non ha certo potuto mantenere costante, nei ritmi e nei contenuti, il proprio sviluppo economico e sociale” ha ribadito il giornalista, che prosegue: “si vive in uno stato di immobilismo che da possibilità di sfogo solo per lamentele, e nulla di propositivo emerge, ma credo nei giovani, alla loro possibilità di migliorare la realtà attuale, da semplici cittadini e anche da cronisti, nonostante su quest’ultimo punto, non manchino pure qui i problemi, essendo più difficile rispetto a prima, poter seguire la propria passione di scrivere e renderla una professione”. Il giornalista, immersosi nei ricordi, ha rimembrato quello che per lui ha rappresentato un momento di professionalità, e che ha visto coinvolta la partecipazione del programma “Chi l’ha visto”, che all’epoca dei fatti era condotto da Donatella Zaffai. Il programma indagò allora sulla scomparsa di un giovanotto, che uscito per comperare un’aranciata sparì. “Fu un momento di grande collaborazione fra più fonti giornalistiche per un momento tragico, in cui si sperava di trovare qualcosa che ci riconducesse al razzo, ma tutto è rimasto nell’oblio”. L’amarezza del momento, è stata presto riassorbita dalla numerose domande rivolte dai componenti del club di lettura, e dai presenti che hanno partecipato all’incontro, per poter dibattere della città a partire anche da un solo trafiletto di giornale, per capire meglio come eravamo e come siamo adesso.
Livia D’Aulotto