Trabia Tallarita, inaugurati i percorsi delle solfare
Enna-Cronaca - 08/03/2010
Ex carusi in processione con Santa Barbara; truscitella e cantastorie; foto d’epoca e ricordi che odorano di sudore e zolfo. La memoria storica di un’intera Isola, oggi rivive attraverso i “Percorsi delle Solfare di Trabia Tallarita”, un viaggio multimediale dove l’hi tech s’intreccia col passato per dare vita a un museo interattivo.
La storia della realtà mineraria prende così vita nel più grande sito solfifero della Sicilia centro-meridionale, uno straordinario esempio di archeologia industriale, rappresentato in tutte le sue complesse fasi dell’evoluzione dell’attività estrattiva: dalla calcarella al calcarone, dal “forno Gill” all’impianto di flottazione.
Oggi nel bacino che insiste nella conca tra i comuni di Sommatino e Riesi, dove il senso di rovina avvolge perlopiù tutto allo stesso modo – i manufatti da cui nasceva la produzione, le case degli operai, gli edifici destinati alla dirigenza, ai padroni e ai carabinieri – l’unica grande struttura recuperata è l’ex Centrale Elettrica “Palladio”, grazie all’intervento della Soprintendenza di Caltanissetta retta da Rosalba Panvini. Un progetto – coordinato dal direttore dei lavori Alessandro Ferrara – realizzato con i fondi Por Sicilia 2000-2006 per un importo di circa 5 milioni e mezzo di euro.
«Dopo sei anni di intensi lavori – ha commentato la Soprintendente Panvini – è stata completata l’opera di riqualificazione e finalmente oggi vengono restituiti alla pubblica fruizione questi spazi che racchiudono storia e cultura siciliana. Il riutilizzo delle aree minerarie dismesse per attività connesse alla creazione di spazi espositivi è stato e continua ad essere oggetto di proposte e di specifico interesse da più parti. Il locale è stato realizzato in maniera polivalente: l’ex centrale ospita un allestimento di tipo interattivo e didattico e può diventare, anche per la collocazione geografica del complesso, al centro dell’altopiano gessoso-solfifero della Sicilia, un’attrattiva unica nel suo genere, specialmente per un turismo scolastico e di studio, oltre che di nicchia e di tipo tradizionale».
Questa mattina erano presenti per il taglio del nastro anche il dirigente generale del Dipartimento dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana Gesualdo Campo; il dirigente generale del Dipartimento Regionale dell’Energia Rossana Interlandi, il capo di gabinetto dell’assessorato regionale alle Attività Produttive Anna Maria La Vecchia, insieme al presidente della Provincia Regionale di Caltanissetta Pino Federico, all’assessore provinciale al Turismo Fabiano Lomonaco e ai sindaci dei comuni di Caltanissetta.
«Il progetto di recupero della vasta area su cui ricade la miniera Trabia-Tallarita costituisce un primo passo importante per valorizzare un settore, quello delle miniere e delle zolfare che hanno rappresentato, e sono, un settore trainante per l’economia industriale siciliana – ha commentato l’assessore regionale delle Attività Produttive Marco Venturi attraverso una nota – oggi le “zolfare” rappresentano un tipico esempio di archeologia industriale, ci raccontano le sofferenze e la vita sacrificata dei lavoratori siciliani, di quanti hanno trascorso nei tunnel bui, alla luce fioca delle lanterne, gran parte della loro vita. Credo che sia fondamentale la valorizzazione di questi siti minerari e azzeccata mi sembra la scelta di recuperarne e valorizzarne l’uso, realizzando dei percorsi da destinare ai turisti ed in particolare al turismo geo museale, un ambito molto gettonato su cui la Sicilia potrebbe certamente fare la parte del leone. Il complesso della ‘Trabia-Tallarita”, in questo senso, è un esempio lampante poiché ricade in una conca di straordinaria bellezza, a cavallo dei comuni di Sommatino e Riesi, tagliata in due dal fiume Salso, delimitata da colline di formazione gessoso solfifera. Un panorama ed un contesto unici per ripercorrere i legami con il nostro passato, riscoprire la nostra identità e le nostre tradizioni».
A proposito dell’inaugurazione del museo minerario di Trabia Tallarita, avvenuta oggi, l’assessore regionale ai Beni culturali e all’Identita’ siciliana, Gaetano Armao, ha detto: “Parlare della zolfara significa parlare di un pezzo importante della storia della Sicilia. Un mondo di grandi contrasti, se è’ vero che ai ricchi proprietari delle miniere si contrapponeva un esercito di diseredati tra miseria, povertà e sfruttamento. Otre due secoli di storia sociale ed economica della nostra Isola ha fatto i conti, nel bene e nel male, con la zolfara. Per questo, oggi, e’ importante restituire alla fruizione pubblica la miniera Trabia Tallarita, che costituisce uno straordinario esempio di archeologia industriale.
Il mondo delle miniere di zolfo non ha solo segnato la storia della nostra terra, ma ha anche ispirato letterati come Luigi Pirandello, Giovanni Verga e Rosso di San Secondo. Tanto che oggi possiamo dire che la zolfara e’ parte integrante dell’identita’ siciliana che abbiamo il dovere di tutelare e valorizzare”.
L’assessorato ai Beni culturali, da tempi non recenti, ha manifestato grande sensibilita’ e interesse alla tutela dell’enorme patrimonio minerario dell’Isola. Per garantirne l’integrita’, alcuni di questi siti sono stati sottoposti a vincolo. Poi, per arrivare alla piena valorizzazione, si e’ passati all’acquisizione di fabbricati, castelletti, forni e impianti. Cosi e’ stato fatto per la miniera Trabia-Tallarita, acquisita dall’assessorato con iter amministrativo iniziato nel 2000 e concluso nel 2003.
Il progetto di valorizzazione di quella che e’ stata una delle piu’ grandi e piu’ importanti miniere di zolfo della Sicilia e’ il frutto di sei anni di lavoro. Il risultato e’ il ‘Museo delle Solfare di Trabia Tallarita’, ubicato nell’edificio dell’ex centrale elettrica Palladio, tra Riesi e Sommatino.
“Un plauso – dice l’assessore Armao – va alla sovrintendente di beni culturali e ambientali di Caltanissetta, Rosalba Panvini, che ha lavorato con passione e professionalita’ alla realizzazione del progetto. Questa grande operazione culturale e’ propedeutica all’avvio di un Distretto minerario della Regione siciliana.
L’obiettivo e’ quello di recuperare, valorizzare e mettere in rete il nostro patrimonio minerario. Che potrebbe configurarsi come un circuito turistico virtuoso per rilanciare le aree interne dell’Isola”.
“Si tratta di un progetto di valorizzazione delle zolfare – conclude Armao – che stiamo mettendo a punto con Legambiente Sicilia. Un programma di ampio respiro che punta a coinvolgere i Comuni interessati e le amministrazioni provinciali di Caltanissetta, Enna e Agrigento”.