Semaforo Calascibetta: PD coinvolgere cittadini

Lettera aperta degli esponenti del PD xibetano al Sindaco sul problema “semaforo” di via Nazionale. Oramai è diventato da qualche tempo l’argomento del giorno, diverse le varie opinioni, si è assistito anche a volantinaggi da parte di privati cittadini, ognuno vuole dire la sua. Oggi la posizione propositiva del circolo del PD, con la seguente missiva:
“Il Consiglio comunale aperto richiesto dal Partito democratico per lasciare spazio al contributo diretto dei cittadini Calascibetta ha visto un momento di democrazia partecipata su di un problema che è riduttivo mettere in relazione solo al funzionamento del semaforo. Il Consiglio era stato convocato infatti per discutere soluzioni all’intera questione di Via Nazionale, arteria nevralgica per il traffico veicolare come per la vita economica e sociale della città (percorsi pedonali e veicolari si incrociano con attività commerciali e momenti legati al culto).
Dato che per motivazioni incomprensibili la commissione d’indagine da noi richiesta, che prevede per Statuto l’ascolto dei “terzi interessati dall’oggetto dell’indagine“, non è stata istituita, teniamo a riassumere la nostra posizione e le nostre proposte, frutto del confronto interno e con la città.
Riteniamo in primo luogo che l’installazione di telecamere collegate a cabina di regia, con un ulteriore costo di 30-40.000 €, vanifichi le risorse fin qui impiegate (ben 90.000 €) per l’acquisto di un semaforo cosiddetto intelligente; meglio sarebbe stato a questo punto installare semplici semafori poco intelligenti con telecamera.
Crediamo che gettare la spugna sulla testa dei contribuenti, rinunciando ad una ragionata concertazione e alla consapevolezza che altrove simili problematiche siano state risolte con successo, e competenza, sia dannoso per la collettività.
Sono ben altri, infatti, i problemi per i quali potrebbero essere utilizzate quelle risorse di bilancio (pensiamo per esempio ad una manutenzione stradale che tenga conto delle reali esigenze di tutti i cittadini, senza preferenza alcuna).
La nostra proposta in merito è di perseverare nel monitoraggio sperimentando diverse soluzioni, fino alla comprensione della migliore: riprogrammazione dei flussi in orari di punta (tempi più lunghi al verde per i percorsi in uscita dalle h 7,00 alle 9,00, in entrata dalle h 12,30 alle 14,30); transito interdetto ai mezzi pesanti in orari di punta; una settimana di funzionamento solo in modalità “intelligente”; abolizione del funzionamento a sensore, e senso unico alternato a cadenza programmata (quindi prevedibile dall’automobilista). Sono solo alcuni esempi.
Dei tentativi e dei risultati andrebbe informata in modo puntuale la cittadinanza.
Perché è questo che è mancato finora: il coinvolgimento. Si è trattato di un esasperante caos calato dall’alto. Ecco perché la proposta della commissione d’indagine era sensata. Un’occasione mancata dall’amministrazione.
Ma noi siamo perseveranti e seguitiamo a fare sentire la nostra voce.
Al semaforo si affiancano altri problemi: servono nuovi posteggi, l’unica soluzione è creare un’area multipiano, non invasiva, in zone adiacenti la Via Nazionale. Serve un segnalatore in prossimità dell’ultima curva prima dell’ingresso al paese, che si attivi quando il semaforo è rosso per scongiurare il pericolo di tamponamenti in caso di coda. Serve rispetto anche per le esigenze dei pedoni come dei residenti lungo l’intasata via Nazionale. Ad evitare un’anarchia serve il pieno rispetto del codice della strada da parte di tutti.
In ultimo, perché di fondamentale importanza, ricordiamo i movimenti franosi di S. Barbara e dell’area sotto il macello. Riteniamo gravissimi i ritardi con i quali i singoli enti competenti si stanno muovendo, gravissima la rimozione del cartello di denuncia da noi apposto in quanto causa di intralcio al traffico (motivazione mai ufficializzata). La nostra campagna di denuncia è stata serrata e continuerà sulla stessa linea fino a quando il pericolo non sarà cessato”.

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redazione-vivienna