XIV congresso CGIL: la relazione di Mariella Maggio
Enna-Cronaca - 17/03/2010
Campofelice di Roccella. E’ una Cgil che guarda la crisi senza infingimenti ma che nel contempo vuole vedere positivo quella disegnata da Mariella Maggio, segretaria generale uscente della Cgil siciliana, nella relazione con cui ha aperto il XIV congresso regionale del sindacato. E che, “per il futuro della Sicilia” si candida a dettare l’agenda delle priorita’ a “una classe politica distratta e spesso non all’altezza della situazione”. Davanti alla platea di 388 delegati la Maggio ha fatto un quadro impietoso della crisi, nel paese e in Sicilia, una crisi che ha definito “immorale”, perche’ “sta scaricando i suoi costi sulla fascia piu’ debole della popolazione, su coloro che non sono responsabili della situazione in atto”.Prima della relazione la platea ha osservato un minuto di silenzio in memoria di Antonietta Renda, moglie dello storico Francesco,scomparsa oggi della quale e’ stato ricordato l’impegno per la liberta’ e l’emancipazione femminile. In sala, ad ascoltare la relazione di Mariella Maggio, i segretari regionali di Cisl e Uil, Maurizio Bernava e Claudio Barone, l’assessore regionale alla sanita’, Massimo Russo, il segretario del Pd Giuseppe Lupo, il capogruppo del Pd all’Ars, Antonello Cracolici.
La crisiE’ una crisi che sta determinando nuove poverta’, ha rilevato Maggio.Se negli anni passati la poverta’ aggrediva principalmente gli anziani oggi investe prepotentemente le giovani generazioni. Se per gli anziani la percentuale di rischio poverta’ e’ dell’9,6%, per i giovani e’ oggi del 19,3%. Il potere d’acquisto di salari e pensioni accusa in Sicilia, secondo le stime della Cgil, un 30 % in meno rispetto alla media nazionale. In un quadro di economia in “caduta libera” – col Pil sceso dal 2002 al 2009 del 2,2%, (in piu’ il disastro del -5% tra il 2008 e il 2009), i consumi calati del 2,4% e gli investimenti fissi lordi del 13,6%, le esportazioni in ribasso del -40%- il tasso di disoccupazione, secondo la segretaria della Cgil, raggiunge il 27,1%, oltre il doppio di quello che viene normalmente riferito (13,3%), che a parere della Maggio “non e’ realistico”. “Non si puo’, e in questo siamo in compagnia con la Svimez, lasciare fuori dal computo- ha sottolineato- le ‘non forze lavoro’, coloro che non sono piu’ presenti sul mercato del lavoro perche’ scoraggiati”. Anche la lettura della ‘poverta’ relativa’ offerta dalla Cgil offre dati piu’ drammatici di quelli usuali: riguarda secondo Mariella Maggio il 48% delle famiglie siciliane.Se la soglia infatti e’ 999,67 euro per un nucleo di due persone, considerando che le famiglie siciliane sono prevalentemente monoreddito e composte da 3 o 4 persone, ha rilevato Maggio, si arriva a questa percentuale. La conferma delle difficolta’ delle famiglie viene dal dato sull’indebitamento, cresciuto del 160%.
Per Maggio, inoltre, se si tiene conto che in 7 anni e’ stato cancellato il valore aggiunto dell’industria siciliana (dal 2002 al 2009 -24% nel manifatturiero e -22% nelle costruzioni) si vede come la crisi siciliana sia una crisi della domanda aggregata (calo dei consumi e degli investimenti), mentre quella del centro nord e’ essenzialmente una crisi di offerta. “Occorre dunque- ha sottolineato- che i governi nazionale e regionale sostengano la domanda aggregata con politiche monetarie che contrastino la spirale depressiva e la crisi di liquidita’”.
Maggio ha definito la vertenza Fiat “una metafora di tutti i mali dell’industria siciliana. Termini- ha sottolineato- paga lo scotto di classi politiche inadeguate, di managment attratti dall’economia di carta piuttosto che dall’economia reale, di mancanza di strategie basate sull’innovazione di prodotto, del saccheggio di risorse pubbliche”. Su Termini Imerese la Maggio ha ribadito che la Cgil si battera’ fino in fondo perche’ vi rimanga la Fiat e si continui in ogni caso a produrre auto.
L’azione di governi
Insufficiente e sbagliata, per la Maggio, quella del governo nazionale che, per ultimo, muove le prime pedine di una Banca del Sud che “serve ben poco alla Sicilia”. “Le nostre imprese- ha sottolineato Maggio-e le nostre famiglie hanno bisogno di strutture bancarie legate alle esigenze del territorio, in grado di sostenere investimenti e che sappiano collegarsi alle politiche di sviluppo sostenute dal partneriato economico e sociale”. Per il resto la Maggio ha criticato “lo scippo dei fondi Fas e di quelli degli Enti locali e una politica fiscale che non aiuta i meno abbienti.
Sulla classe politica regionale, Maggio ha sollevato un problema di qualita’ di una rappresentanza e di governi che non hanno saputo fare gli interessi della Sicilia ne’ produrre un programma di sviluppo adeguato.
La fiducia nel futuro e la forza della proposta
La segretaria della Cgil propone “un’azione comune unitaria delle rappresentanze sociali per far si’ che la politica regionale esca dal ring di una battaglia continua e cominci ad agire in concreto”. Per la Maggio il primo banco di prova se si vuole cambiare pagina e’ il bilancio della regione. Sul bilancio, la Cgil sollecita un confronto tra l’intero partneriato economico e sociale e il governo. Urgono- ha specificato Maggio- politiche selettive e coerenti con un’idea di sviluppo. E’ necessario liberare risorse per destinarle allo sviluppo produttivo. Per la Maggio “occorre concentrare tutte le risorse disponibili per uscire dalla crisi”.- E in questa direzione vanno pure utilizzati di 4 miliardi di fondi Fas restituiti alla Sicilia e i fondi strutturali. La Maggio annuncia anche che, finita la stagione congressuale, la Cgil proporra’alle istituzioni politiche, al partneriato economico e sociale, alle associazioni alle Universita’ di lavorare insieme a una proposta per un federalismo in chiave euromediterranea.
Le priorita’ programmatiche
Per Mariella Maggio sono la riforma della pubblica amministrazione, quella che definisce la ‘rivoluzione’ energetica, la forestazione produttiva, la messa in sicurezza del territorio, la bonifica dei siti inquinati, l’infrastrutturazione, la questione dei rifiuti, la lotta contro il lavoro nero e l’illegalita’ E un piano contro le poverta’, vecchie e nuove e per l’inclusione sociale che sappia portare a buon fine le risorse economiche della regione, dei comuni e delle province. Per la segretaria della Cgil “tutte le priorita’ programmatiche hanno come presupposto il funzionamento della pubblica amministrazione, la cui riforma non e’ piu’ rinviabile, per rendere la P.A. efficiente eliminando nicche di privilegi ed eccessi burocratici che mal si conciliano con l’obiettivo di rilanciare la capacita’ della nostra regione di attrarre investimenti”. Secondo la Maggio sono poi fondamentali le politiche energetiche che devono essere calibrate sulle fonti rinnovabili e a scarso impatto ambientale. Inoltre le politiche per la messa in sicurezza del territorio e delle abitazioni, alla luce anche dei piu’ recenti disastri ambientali. A fare da cornice a qualunque azione deve essere la lotta contro la mafia, argomento sul quale la Cgil “continuera’ a vigilare affinche’ non ci siano passi indietro, col convincimento che per sconfiggere davvero le mafie occorre una rivoluzione culturale. Che il popolo siciliano, cioe’, riconosca nella mafia un pericoloso nemico da abbattere”. In assenza di risposte coerenti da parte di chi governa per la Maggio “non restano alternative a un movimento popolare con in testa le tre confederazioni sindacali”.
La lotta contro il lavoro nero e per i diritti dei migranti
Dall’esperienza del Laboratorio Zeta a Palermo alle vicende dei cosiddetti centri di accoglienza ai tanti episodi di sfruttamento che emergono dalle cronache: la questione dei diritti degli immigrati e delle azioni per evitare lo sfruttamento, il mercato delle braccia , le infiltrazioni criminali i nuovi razzismi sono una delle priorita’ dell’azione della Cgil. E per segnalarlo il sindacato annuncia una maggiore presenza di immigrati nei propri organismi dirigenti.
SEGRETARI CISL E UIL, UN’UNITA’ D’AZIONE SI PUO’ RECUPERARE
In Sicilia ci sono tutte le condizioni per mettere in campo una proposta unitaria a cominciare dal bilancio della regione, per orientarlo sulle priorita’”: Maurizio Bernava, segretario generale della Cisl Sicilia, risponde cosi’ dal palco del congresso Cgil alla sollecitazione a riprendere un’azione unitaria venuta da Mariella Maggio. Bernava ha anche declinato le priorita’ per la manovra di bilancio: “Basta incentivi a pioggia- ha detto- mirare ad attirare gli investimenti, riorganizzare i servizi alla comunita’”.
Dello stesso tenore il punto di vista di Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia: “Ci sono differenze reali – ha detto- Partendo dalla forte tradizione unitaria siciliana possiamo pero’ dare un contributo al recupero di un’unita’ di azione. Il punto- ha sottolineato- e’ mettersi attorno a un tavolo e fare proposte concrete su temi concreti”.
Sono intervenuti nel primo giorno del congresso Cgil anche Antonello Cracolici, capogruppo Pd all’Ars, che ha definito “lucida e precisa l’analisi della Maggio, una lettura preoccupata- ha detto- di una realta’ dura che va anche oltre la crisi nazionale.La politica- ha rilevato- deve dare regole, certezze, fiducia e interrogarsi su come offrire un progetto di rilancio dell’economia”. Cracolici ha detto che il centro destra ha fallito. “Abbiamo offerto sostegno per le riforme- ha aggiunto- ma presto tireremo le somme. La Sicilia ha bisogno di un governo che dia certezze altrimenti si dovra’ andare al voto”. E Giuseppe Lupo, segretario regionale del Pd: “Il Lombardo ter non e’ in grado di affrontare i problemi della Sicilia. Occorre lavorare a un’alternativa al centro destra. A Russo dico- ha sottolineato Lupo- che solo cosi’ si cambia la Sicilia”.
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Secondo giorno, domani, del congresso della Cgil Sicilia. In mattinata e’ in programma il dibattito. A partire dalle 15 si terranno tre workshop sui temi della previdenza, dell’energia e della poverta’, con la partecipazione di sindacalisti, esperti, rappresentanti delle istituzioni ed esponenti del mondo dell’impresa e delle associazioni ambientaliste.Questo in dettaglio il programma dei tre appuntamenti ,coordinati dai giornalisti Natale Conti e Mario Azzolini e dal professor Nino Alongi. Sulla previdenza parleranno Pippo Di Natale (Cgil Sicilia), Gianni Geroldi (direttore generale politiche previdenziali del ministero del lavoro), Ilaria Lani (responsabile nazionale politiche giovanile Cgil), Beniamino Lapadula (coordinatore del dipartimento politiche economiche della Cgil nazionale), SandraPetrotta (direttore regionale dell’Inps Sicilia). Il dibattito sull’energia vedra’ la partecipazione di Mimmo Fontana (presidente di Legambiente), Ivan Lo Bello (presidente di Confindustria Sicilia), Alberto Morselli (segretario generale della Filtcem nazionale), Orazio Puglisi (Universita’ Catania), Antonio Riolo (Cgil Sicilia), Carmelo Russo (assessore regionale dell’energia e servizi di pubblica utilita’). Sulla poverta’ nell’isola parleranno, invece, Salvatore Costantino (Universita’ di Palermo), Giuseppe Citarrella (presidente del Cerdfos Sicilia), Alessandro Del Fattore (coordinatore del dipartimento welfare e nuovi diritti della Cgil nazionale), Nicola Lenza (assessore regionale del lavoro), Mariella Maggio (segretario gen. Cgil Sicilia), padre Gianni Notari (direttore dell’istituto “Pedro Arrupe”.
Il congresso si chiuderà venerdì