Amministrative Enna: Annullate le primarie del PD

Alla scadenza del termine deciso dall’assemblea cittadina del PD per il deposito delle candidature alle elezioni primarie per la scelta della candidatura alla carica di Sindaco della città di Enna, su invito del segretario provinciale Giuseppe Arena, sono state ritirate le candidature da parte di Mario Alloro, Salvatore Sanfilippo, Patrizia Di Mattia e Lorenzo Colaleo. Angelo Girasole, nel confermare la propria candidatura, ha, dal canto suo, preso atto dello stesso invito dichiarandosi disponibile a contribuire alla ricerca di una soluzione unitaria.

Tale invito, che di fatto sancisce l’annullamento delle consultazioni primarie, è stato avanzato ed accettato al fine di mettere nelle condizioni lo stesso segretario provinciale  e il gruppo dirigente locale di ricercare una soluzione unitaria da proporre al partito prima e alla città poi.

Proprio nell’ultima settimana ci sono state delle complicazioni e sono venute fuori delle turbolenze all’interno del Partito Democratico che potrebbero inficiarne il cammino, e soprattutto potrebbero spingere il senatore Mirello Crisafulli a ritirare la propria disponibilità a candidarsi a sindaco del capoluogo ennese. Pare che il nodo della discordia sia da ricercare nella volontà del gruppo che fa capo a  Franceschini di presentare una propria lista e di conseguenza un’altra lista dovrebbe essere formata da coloro che fanno capo al segretario Bersani, ed una terza lista dove dovrebbero confluire consiglieri comunali uscenti ed assessori. Al di là, comunque, di presentazione o meno di candidature, si nota benissimo che non c’è tranquillità all’interno del PD e per vincere le elezioni ci vogliono collaborazione, compattezza, buon senso e voglia di far bene se si vuole far rimanere il centrosinistra ad amministrare il capoluogo ennese. Sino ad ora le schermaglie venute fuori non presagiscono niente di buono, senza contare che bisogna avere un candidato a sindaco condiviso da tutti per arrivare a quei dieci mila voti che sono necessari per vincere al primo turno delle elezioni. Quindi un Partito Democratico in piena ebollizione per cercare di trovare una linea comune, per cercare di smussare le asperità venute fuori e che sono consistenti. In queste condizioni di incertezze difficile che il senatore Crisafulli possa dare la sua disponibilità a candidarsi a sindaco, e ritorna  in gioco la candidatura del sindaco uscente, Rino Agnello, che ha decisamente rifiutato le primarie.


Riceviamo da parte del Comitato Girasole Sindaco la seguente nota:
“Il comunicato del Partito Democratico riporta in grande evidenza un invito del Segretario Provinciale del PD che di fatto “sancirebbe l’annullamento delle primarie”.
L’opinione pubblica più attenta ricorderà che le primarie sono previste dallo statuto del PD e sono state deliberate all’unanimità dall’Assemblea cittadina che ne ha più volte rinviata la data per consentire la partecipazione agli “indecisi”.
Va da sé che l’unico organismo autorizzato ad annullare le primarie, anche contravvenendo ai dettami statutari, è la stessa Assemblea che le ha deliberate e nessun altro organismo, compresa la pur autorevole segreteria provinciale, per di più a mezzo stampa.
Quindi piuttosto che parlare di annullamento, sarebbe forse più corretto affermare l’elementare verità, e cioè che in presenza di un solo candidato, viene meno la necessità di svolgimento delle primarie stesse.
Chi come noi ha difeso fortemente l’istituto delle primarie, lo ha fatto non con il “delirio” di chi vuole fare il Sindaco a tutti i costi e che cerca investiture nelle segrete stanze o spera nella “benevolenza” di chi teorizza che chiusi in pochi, “forse solo in tre”, si possa decidere il Sindaco con loro e per loro; lo ha fatto invece come chi si vuole scommettere, in virtù di un presente di cittadino per bene e di un passato di amministratore del PD impegnato per la sua Città, rimettendosi completamente e senza alcuna riserva al giudizio democratico degli elettori.
Si possono, a questo punto accettare inviti alla riflessione, ad esaminare le cause che hanno prodotto questo risultato; si possono accettare inviti alla disponibilità a ricercare tutti i tentativi che portino a soluzioni unitarie.
Tali inviti, così formulati, devono trovare, però, tutti disponibili, e anche le soluzioni individuate, ovviamente, non possono in alcun modo derogare da alcuna regola statutaria del partito a cui si iscrive questa vicenda, regole senza le quali non c’è casa comune per nessuno.
L’invito al rispetto delle regole di democrazia del Presidente Napolitano non varrà solo per Roma, ma certamente, ci auguriamo, avrà un significato anche per Enna.
In tal senso, pertanto, non può esserci alcuna disponibilità, né complicità con chi continua ad adoperarsi per ridicolizzare l’istituto delle primarie al solo fine di realizzare strategie elettorali che bypassino le scelte democratiche dei cittadini.
Ci troviamo di fronte al tentativo ultimo, ormai manifesto, di vanificare l’unica candidatura resasi credibile agli occhi della pubblica opinione per aver seguito e rispettato le regole.
Si sta cercando di far entrare dalla finestra quello che non è potuto entrare dalla porta principale.
La candidatura Girasole, sic stantibus rebus, resta l’unica titolata e legittimata a rappresentare il Partito Democratico nella imminente competizione elettorale per la città di Enna”.


Riceviamo da Rosalinda Campanile, referente area Lumia la seguente nota:
“Preso atto che neanche la candidatura del sen. Crisafulli è riuscita a rappresentare una soluzione unitaria all’interno del P.D., anzi ha contribuito ad alimentare ulteriori fratture, sia con la sua stessa area Bersani, in cui Girasole ritiene addirittura di essere il candidato unico legittimato a candidarsi in nome e per conto del PD, sia con la stessa area Franceschini per la nota discordia sulle liste, abbiamo deciso di fare un passo indietro rispetto alle primarie sia per dare prova di volere contribuire ad un percorso di costruzione più che di demolizione, sia perché in fondo le primarie così come erano state costruite, in una sola settimana di tempo per il loro svolgimento, non avrebbero rappresentato alcun valore aggiunto per l’elaborazione di un progetto serio per la città.
Adesso bisogna costruire, se si vuole vincere, un progetto politico nuovo ed intelligente, abbandonando i vecchi schemi di sforza che, visti i risultati, non sono ci sono più ed abbandonando i tatticismi di appropriazioni di simboli, che data la complessità della situazione appaiono del tutto fuori luogo.
Adesso bisogna aprire un confronto serio con la città e con tutte le forze innovative che vogliono collaborare, parlare di progetti e di percorsi, e su questa scia aprire un dialogo con gli eventuali alleati”.