Restauro mobili antichi: ad Enna si farà in carcere

Grazie ad un corso di formazione destinato ai detenuti, in carcere saranno restaurati mobili antichi, forniti dalla Camera di Commercio di Enna, attuando così azioni di “giustizia riparativa”. Per valorizzare questo corso destinato ai detenuti sul “restauro del mobile antico” che si sta svolgendo in carcere in seno al progetto promosso dall’Azienda Sanitaria Provinciale denominato “Arcobaleno, sulla prevenzione delle tossicodipendenze, sarà firmato domani, 23 marzo, alle ore 10 alla Camera di Commercio di Enna il protocollo d’intesa tra l’Azienda Sanitaria Provinciale, la Casa circondariale, la Camera di commercio, la CNA, Confederazione nazionale artigianato della piccola e media impresa e la Cooperativa sociale “Persefone”. Il Progetto “Arcobaleno”, del Dipartimento delle Dipendenze Patologiche dell’ASP di Enna, ha permesso di avviare tra le attività di prevenzione un corso di “Restauro del mobile antico”, della durata di 600 ore, per 8 detenuti affetti da dipendenze patologiche che si è rivelato di grande impatto per i ristretti nell’ottica anche della prevenzione e del reinserimento sociale dei detenuti. Tra i docenti del corso i maestri artigiani Angelo Scalzo e Mariangela Sutera, che insegnano ai detenuti l’antica arte del restauro con tecniche della tradizione. “ Penso che il percorso avviato possa inserirsi in azioni di “giustizia riparativa” che vedano i detenuti impegnati in una presa di coscienza “costruttiva” rispetto al reato commesso ed al rispetto delle regole quale elemento fondante di ogni convivenza ed ordinamento,dimostrando in maniera tangibile tale presa di coscienza anche tramite azioni utili per la collettività – dice il direttore della Casa Circondariale, Letizia Bellelli – Inoltre, il percorso potrebbe favorire l’effettivo avviamento al lavoro di alcuni detenuti, permettendone, quindi, il reale inserimento”. L’impegno è unanime così la Camera di Commercio, attraverso il suo presidente Liborio Gulino, si è impegnata a promuovere azioni di sensibilizzazione delle Associazioni di categoria, artigiane per favorire l’inserimento nel lavoro dei detenuti e l’assegnazione di commesse di lavoro da svolgere dentro il carcere mentre la CNA con il suo presidente, Tonino Palma conta di assegnare una Borsa di Lavoro ad uno o più detenuti partecipanti al progetto e per i detenuti fuori provincia far in modo che anche le altre CNA Siciliane possano garantire l’assistenza nell’inserimento al lavoro offrendo gli stessi servizi, dopo il periodo di detenzione dei partecipanti al progetto. Tra i partner del progetto anche la Cooperativa Persefone, che fa già parte del Consorzio “Il Lavoro Solidale”, e che di fatto gestisce la realizzazione del corso all’interno della Casa Circondariale. La cooperativa sociale ha manifestato la disponibile a continuare l’esperienza in carcere al di là del progetto “Arcobaleno” e a favorire iniziative che mirino al reinserimento sociale dei tossicodipendenti in stato di detenzione;
Tra gli obbiettivi del progetto c’è quello della formazione di una Cooperativa che accoglierà detenuti che abbiano partecipato al corso.