Po-Fers Sicilia: abolire certificazione bilanci PMI

“Il mondo produttivo e le piccole e medie imprese chiedono a gran voce provvedimenti utili a snellire le procedure burocratiche e che non gravino eccessivamente sui costi d’impresa. In questo senso mi sembra ragionevole la richiesta di abrogare l’articolo 5 della legge 20 del 2007 che prevede la certificazione dei bilanci per le imprese che intendano partecipare ai bandi europei del PO-FERS 2007-2013.
C’e’ gia’ un emendamento presentato in Finanziaria, passato in commissione, che adesso dovra’ essere vagliato dall’Ars”.
Lo dice l’assessore regionale alle Attivita’ Produttive, Marco Venturi riassumendo i contenuti dell’incontro dal tema ”Strumenti di finanza agevolata e provvedimenti legislativi conseguenti” che si e’ svolto questa mattina nella sede dell’assessorato regionale Attivita’ Produttive.
Presenti i principali “attori” del mondo produttivo siciliano tra cui: Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato, Cna, Confagricoltura, Unioncamere Sicilia, Cia, Coldiretti, Confindustria, Secolo Ventuno, Legacoop, Fondcoop, Coopfond, Confcooperative, Uione Italiana Cooperative, Unci, Agci, Api e le Camere di Commercio siciliane.
“Quello di oggi – spiega Venturi – e’ stato un confronto molto utile. Le associazioni di categoria hanno proposto spunti di riflessione molto seri. E certamente, l’abrogazione dell’articolo di legge sulla certificazione dei bilanci va letta in quest’ottica ed e’ condivisibile. Sarebbe opportuno, visti i tempi ridotti legati alla nuova programmazione 2007-2013, rafforzare i controlli delle imprese beneficiarie di finanziamenti agevolati o contributi a fondo perduto attraverso le informative prefettizie antimafia.
La certificazione dei bilanci obbligatoria secondo la legge 20 per tutte le imprese che participino a bandi per i fondi europei infatti, di per se’, non garantisce la legalita’ ma in un momento di crisi economica globale, che in Sicilia ha avuto pesanti reflussi, rischia di diventare un odioso balzello peraltro dai costi economici pesanti per le piccole e medie imprese”.
Per non appesantire maggiormente il carico delle certificazioni al sistema delle imprese siciliane, le associazioni di categoria hanno chiesto l’abrogazione dell’articolo 5 della legge regionale 20/2007 ed una maggiore azione di prevenzione, rientrante nella funzione di polizia e di sicurezza, purche’ idonei a far emergere, al di la’ della individuazione di responsabilita’ penali, anche solo il pericolo di condizionamento mafioso.
swp/sl