Impianti eolici in provincia di Enna

Un grido di allarme è stato lanciato dall’architetto Liborio la Vigna per la presenza nel territorio della provincia di troppi impianti eolici che deturpano l’ambiente e non producono energia elettrica favorevole alla collettività ennese. Quella che era la provincia di laghi e dei castelli, quella che era la provincia dei grandi siti archeologici, si sta piano piano trasformando in un luogo dove albergano i “mostri eolici”. L’architetto Liborio La Vigna chiama a correi di queste brutture i sindaci, il presidente della Provincia, Giuseppe Monaco, il presidente del consiglio, Massimo Greco, e tutto il consiglio provinciale. “L’appannaggio del 1,5 per cento della produzione di energia eolica, concesso dalle royalities ai comuni per la concessione trentennale dei suoli dove sorgono le pale eoliche – ha dichiarato Liborio La Vigna – è una miseria in confronto di chi li gestisce. Il problema è che in ogni dove, nel nostro territorio sorgono impianti eolici, non più castelli e laghi, non più anfiteatri greci e tesori del barocco, niente parchi archeologici, ma solo ed esclusivamente pali eolici perché sotto sotto ci sono altri interessi. Sono sorti e continuano a sorgere come funghi e con il beneplacito della Regione Siciliana che continua a concedere licenze, in barba al dissenso conclamato da comuni cittadini e inascoltati cultori della Soprintendenza ai Beni Culturali”. “L’ultimo impianto nato in provincia di Enna- comunica Liborio la Vigna – è quello di contrada Giunchetto, tra Nicosia e Leonforte con i proprietari privati che, in un primo momento, si erano opposti, poi è stato trovato l’accordo. C’è il rischio che la zona nord della provincia venga invasa da altri 35 impianti eolici, da aggiungere a quelli già esistenti. Dobbiamo fare di tutto per fermare la loro crescita e lo si chiede con interventi ben decisi da parte del presidente della Provincia regionale e del presidente della Regione Siciliana. Bisogna applicare lo Statuto Speciale della Regione, che deve servire per arginare questa ennesima beffa-truffa”. “L’eolico, il fotovoltaico e quant’altro sorge sul territorio isolano – conclude Liborio La Vigna – deve essere gestito dai siciliani. I Comuni possono restituire il loro della loro costruzione e dell’impianto con i ricavi di una gestione municipalizzata della produzione energetica. Le risorse naturali della Sicilia sono tante, utilizzarle in favore di chi ci abita, ci potrà aiutare a guarire dalla cancrena dell’assistenzialismo e della disoccupazione”.