Enna. Polemiche per mancata approvazione PRG

Enna. Decisamente “maledetto” questo Piano regolatore Generale, che non riesce a trovare una collocazione giusta, al di là di quelli che sono i suoi pregi (pochi) ed i suoi difetti (molti) e che dopo 19 anni di attesa non riesce a finire il suo cammino più essenziale. Praticamente, dopo tanti anni, sarà il commissario ad acta, che nominerà l’assessorato regionale al Territorio ed Ambiente, che lo adotterà e probabilmente il nuovo consiglio comunale, che si andrà ad eleggere il 30 e 31 maggio lo approverà, dopo che lo si verificherà. Anche la seconda riunione del consiglio comunale, a distanza di 24 ore, ha visto la grande fuga dei consiglieri, con la scusa che erano incompatibili, ma soltanto due consiglieri lo hanno sottoscritto (Vetri e Gravina), ed alla fine l’uscita dei consiglieri Fiammetta (PD) e Vasapollo (indipendente) hanno fatto mancare il numero legale e, quindi, non c’è stata la possibilità di procedere ad approvare le tavole per chiudere il processo di adozione dello strumento urbanistico. Questa volta non c’erano il professor Urbani, professionista incaricato di redigere il PRG, e l’ingegnere Puleo, hanno preferito rimanere a Palermo. Una cosa positiva c’è stata, comunque, perché i consiglieri hanno approvato il regolamento edilizio e le norme di attuazione, che possono consentire di poter lavorare e dare impulso all’attività edilizia, così come è stato approvato l’atto di indirizzo per la scelta delle aree che possono essere utilizzate per l’edilizia convenzionata, quindi per la realizzazione degli alloggi popolari, tenuto conto che,in programma, c’è la possibilità di realizzare circa 450 alloggi che risolvere parte della crisi che interessa il capoluogo ennese. La mancata adozione del PRG comporterà la comunicazione ufficiale all’assessorato competente e sarà l’assessorato a nominare il commissario ad acta che provvederà ad adottarlo.
A seguito delle accuse mosse dall’assessore all’Urbanistica Angelo Spampinato e dal capogruppo del Pd, Enrico Vetri che impuntano all’assenza del primo cittadino, la mancata approvazione del PRG da parte del Consiglio Comunale per mancanza di numero legale, il primo cittadino, Rino Agnello, ha dichiarato: “Ricordo, che in qualità di sindaco di questa città, ero presente in aula per buona parte della seduta insieme proprio all’assessore all’Urbanistica, Angelo Spampinato. E’ chiaro ormai a tutti che qualcuno vuole confondere le idee ai cittadini screditando l’azione amministrativa del sindaco. Chi fa queste dichiarazioni giocando sulla buona fede degli ennesi e sedendo a Sala Euno, dovrebbe conoscere i rudimenti più elementari che riguardano le competenze del Consiglio. L’approvazione del PRG è ancora uno, se non il più importante, argomento di esclusiva pertinenza del consiglio comunale. Vorrei ricordare che l’Amministrazione, era sufficientemente rappresentata in aula dall’assessore al ramo e che, tuttavia, nessun componente della Giunta, sindaco compreso, concorre alla formazione del numero legale in aula. Questo a chiarimento di eventuali equivoci sulla mancanza di numero legale e, dunque, la mancata adozione del PRG da parte del Consiglio Comunale . Mi piace ancora sottolineare che questo sindaco e questa amministrazione hanno avuto il merito di tirare fuori dalle pastoie burocratiche il PRG ed averlo trasmesso, dopo quasi un ventennio, al vaglio dell’organo deputato, e cioè il Consiglio comunale. Consumato questo passaggio, l’amministrazione ha di fatto esaurito le proprie competenze in merito. Era un obiettivo del mio programma elettorale ed è stato raggiunto. Oggi in aula l’amministrazione era rappresentata, oltre che da me, dall’assessore all’Urbanistica che ha sempre avuto ampio mandato in merito. A metà seduta ho lasciato i lavori d’aula per improrogabili altri impegni istituzionali, lasciando l’assessore Spampinato in rappresentanza dell’amministrazione. Pertanto la venuta meno del numero legale a causa della defezione di alcuni consiglieri non può, in nessuna maniera, essere imputabile all’amministrazione che, nella fase di adozione, non aveva nessuna altra competenza in aula. Il PRG è un patrimonio dell’intera città e in nessuna maniera può essere oggetto di strumentalizzazioni politico-elettorali”.

Anche il Presidente del Consiglio, Paolo Gargaglione, dice la sua con la seguente affermazione: “Non sono state sufficienti neanche due sedute di consiglio comunale per arrivare all’adozione del nuovo PRG. L’assenza ingiustificata di numerosi consiglieri, ad eccezione di due, che hanno dichiarato la loro incompatibilità, ha di fatto impedito al consiglio di deliberare su questo importante atto. Premetto che il consiglio è stato convocato dopo aver consumato tutti i passaggi politico-amministrativi, con le forze politiche consiliari, gli ordini professionali, le organizzazioni di categoria e le forze datoriali, che hanno condiviso tale percorso. Mi preme sottolineare, inoltre, che il piano regolatore portato alla valutazione del consiglio comunale, risponde fedelmente alle direttive impartite nello schema di massima approvato nel 1998. Manifesto il rammarico per l’occasione mancata, non esimendomi di ringraziare alcuni consiglieri comunali che con la loro presenza in aula hanno dimostrato grande senso di responsabilità. Mi auguro, infine, che la mancata adozione del PRG non venga strumentalizzata a fini elettorali dagli assenti che con tale gesto hanno concretamente rinunciato a qualificare la loro azione amministrativa.