Enna. IX° giorno per gli artisti del Simposio di scultura

Enna. Ormai siamo quasi alla fine per gli artisti del Simposio di scultura ma la loro carica è quella del primo giorno. Ieri mi hanno riferito su quanto rimarrà nel loro cuore l’accoglienza degli ennesi e di quanti hanno prestato loro tanta attenzione, i visitatori che entusiasti mostravano interesse per la realizzazione in sito di questi splendidi capolavori.
Chissà se quegli echi della fantasia sulla Torre di Federico, annoverati negli scritti su Enna, troveranno finalmente qualcosa da raccontare!!!

Ed oggi è il momento di:
Cumbo Leonardo
Giovane artista nisseno che vanta parecchie opere pubbliche e private. La sua espressione artistica si fonde sull’idea della bellezza e dell’armonia,non tralascia mai nessun particolare anzi l’opera deve raccontare le sue emozioni e il suo impegno nel realizzarla.
Nell’opera per Enna, Cumbo ritrae Federico II con il suo Murgese, un bellissimo cavallo di razza tutta italiana della nostra casa regnante che lo stesso Goethe, in un mondo ancora immerso nella cultura del cavallo quale unico mezzo di trasporto terrestre, non spende mai una sola parola per i cavalli in generale o per un cavallo in particolare, tranne una volta quando, giunto nel nostro Meridione, davanti allo splendore degli equipaggi e delle cavalcature della nobiltà federiciana scrive: “Mai mi ero commosso davanti a un cavallo … mai visti cavalli più belli”.
La materia della scultura sia per sua natura inerte nell’opera rivela una tensione interna, uno stato di flusso continuo, un senso del tempo al di là della storia lineare che evoca un momento eternamente presente, senza inizio né fine.
Leonardo Cumbo evidenzia questo passaggio temporale utilizzando il frammento scultoreo come parte integrante del proprio mezzo creativo e riproduce le ingiurie del tempo sulla sua superficie facendo uso di un’impareggiabile gamma di patine. Le sue sculture, di qualsiasi dimensione siano, possiedono tutte una qualità monumentale. Caratteristica, questa, tradizionalmente associata con l’arte dello scultore, che padroneggia la diversità tra mondo visivo e campo visivo, vale a dire la distinzione tra ciò che sappiamo essere presente e ciò che vediamo. L’opera di Cumbo riesce a catturare l’immaginazione del pubblico facendo leva sulla nostra comune inclinazione allo stupore e all’ammirazione, e esalta quella celebrazione della forma umana nella scultura figurativa che caratterizza la nostra cultura.

Comendador Aguirre Oscar
L’artista spagnolo utilizza gli elementi geometrici legando ogni pezzo ad un altro come componenti di un insieme. La sua ispirazione geometrica è prettamente medievale dove emerge la volontà di rompere il caos primordiale per dar vita a quel concetto comune agli architetti dell’epoca di rigenerare il cosmo attraverso l’architettura la conoscenza profonda del più grande dei Misteri e uno strumento semplice ed efficace: il Quadrato magico.
Infatti, le costruzioni del grande Federico II risultano realizzate con il Quadrato magico, simbolo di definizione e delimitazione, che racchiude i misteri del cosmo e che conferisce loro la valenza di musica pietrificata. L’artista avendo verificato, presso diverse tradizioni, la conoscenza dello strumento segreto dei Maestri costruttori ed è emerso, con meraviglia, che il percorso si traduce in un’avventurosa ricerca della conoscenza primordiale.
La sua opera per Enna risalta la squadratura del Castello di Lombardia e della Torre voluti da Federico II affinchè ricordassero il suo regno e la sua impronta nella città.
Luisa Gardali