Viabilità Cerami, annunciate forme di proteste ‘pesanti’

Cerami. Automobilisti sempre più inferociti e stanchi di aspettare opere civili di rimedio al disastroso quadro viario in cui si trova l’intera zona a nord della provincia di Enna. Da lunghi anni ormai, perdura l’abbandono e la desolazione. Nelle vie di comunicazione, specie sulle statali 120 e 575, dominano avallamenti, accumulo dei detriti, asfalto divelto, frane che si impadroniscono del tragitto che da Nicosia, passando per Cerami, porta a Troina, e poi oltre verso altre destinazioni.
I veicoli traballano vistosamente con rapido logorio dei mezzi che transitano sulle nostre strade, con i pericoli ovunque da schivare per raggiungere a passo di lumaca la meta.
Il consolidarsi della vergognosa situazione ha suscitato nuovamente l’indignazione dell’Amministrazione e del Consiglio comunale, riunitosi appositamente per esprimere, con un ordine del giorno, sonora protesta all’indirizzo degli enti anteposti alla gestione e manutenzione delle strade. “Le strade – ha detto il presidente del civico consesso, Agostino Mongioj – sono servizi essenziali irrinunciabili. La loro sicurezza e agibilità, oltre che essere vigente norma di legge, è un indicatore del grado di sviluppo raggiunto da una comunità ed una condizione imprescindibile per i collegamenti, per le necessità e l’urgenza dei soccorsi sanitari, per il commercio, il turismo, lo scambio di beni e servizi, per la prosperità dei territori”. “Nonostante i bisogni e le necessità quotidiane, per poter vivere e spostarsi in tutta sicurezza, le strade restano in quelle pessime condizioni -tuonano i consiglieri – e l’Anas continua a fare orecchio da mercante”.
Di qui i nuovi ammonimenti partiti per sollecitare interventi di bonifica, di riqualificazione dello stato della viabilità extraurbana. Fatto persino appello al presidente della Repubblica, oltre che al presidente del Consiglio dei Ministri, al governatore della Sicilia, al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, al Prefetto, al dipartimento nazionale e regionale della Protezione civile, ai parlamentari e deputati del collegio elettorale. A parere di molti, le parole e gli ordini del giorno non bastano. Le promesse non servono e non incantano più nessuno. “Sarebbe necessario – suggeriscono – passare a vibranti manifestazioni di protesta civile”.
Per questo, nell’interesse collettivo, amministratori e consiglieri hanno annunciato di intraprendere prossimamente palesi azioni di protesta, nelle sedi e nei luoghi ritenuti più opportuni e di concerto con il “Comitato civico” formato a Troina.
CARMELO LOIBISO