Il coordinatore regionale, ha illustrato il contenuto dei quesiti referendari chiarendo dubbi ed interpretazioni, e provvedendo alla distribuzione del materiale necessario all’avvio delle operazioni. La riunione ha avuto termine con l’augurio da parte di tutti di un veloce raggiungimento del numero di firme da raccogliere in Sicilia, e con la speranza di riuscire a coinvolgere quanti più soggetti possibili, e riuscire a sensibilizzare i cittadini siciliani. Chiaro per tutti che l’acqua è un bene comune, non è una merce, non si possono fare guadagni con l’acqua e non si può consentire che, multinazionali o private società con il solo scopo del lucro, si impossessino del bene più prezioso per l’uomo l’acqua.
Primo quesito: fermare la privatizzazione dell’acqua
Secondo quesito: aprire la strada della ripubblicizzazione
Terzo quesito: eliminare i profitti dal bene comune acqua