Enna. Giornata di studio su lavoro sommerso

Enna. Una giornata di studio, quella svoltasi nel salone dei Capannicoli, proprio sotto la Rocca di Cerere, sul lavoro sommerso e sulla sicurezza nei posti di lavoro, che ha visto la presenza di Magistrati, avvocati, esperti, rappresentanti di categoria, provenienti da tutta la Sicilia, tenuto conto che il tema del contrasto al lavoro irregolare e la promozione della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro è al centro dell’attenzione delle istituzioni, nel tentativo di trovare misure idonee a debellare un fenomeno, che specie in provincia di Enna, ha indici molto alti. I due coordinatori della “giornata di studio” Mirella Agliastro, Sostituto Procuratore Generale di Caltanissetta, e l’avvocato Gabriele Cantaro, hanno sottolineato che in Italia ci sono stati 15 mila morti bianche a significare che il fenomeno va attaccato, che è necessario che le imprese capiscano i rischi penali, civili ed economici che corrono. Tutti i relatori hanno sostenuto che bisogna insistere sull’efficacia delle misure per l’emersione del lavoro sommerso e per la salvaguardia dell’integrità e dei diritti di chi presta la propria attività. Il prefetto, Giuliana Perrotta, che ha voluto questa giornata di studio, nel suo intervento di saluto, ha evidenziato che il grado di civiltà morale, civile e sociale di un Paese si misura anche sul valore che si attribuisce al lavoro, invitando nel contempo i rappresentanti di categoria e le forze dell’ordine ad essere più attenti e più concreto nella lotta al lavoro sommerso e nel controllo della sicurezza nei posti di lavoro, attribuendo valore primario di sviluppo della persona, riconoscendogli il rango di principio fondamentale dell’ordinamento costituzionale. La “giornata di studio” sul tema “Mezzogiorno: salute e sicurezza negli ambienti di vita e di lavoro, organizzata dall’Associazione Italiana Formatori nella sicurezza del lavoro e l’Ufficio dei referenti per la formazione decentrata dei magistrati, ha avuto un notevole per la qualità dei relatori, per la notevole partecipazioni di addetti ai lavori. “C’è una volontà comune – ha dichiarato Gabriele Cantaro – di muoversi con coscienza su un problema che ha una rilevanza sociale di notevole importanza perché qui si tratta di evitare che le morti bianche continuino a crescere”. Per il lavoro sommerso l’Unione Europea ha già tracciato una strategia per cercare di fare uscire il lavoro irregolare ed il Governo Italiano ha varato una serie di misure contro il lavoro irregolare che prevedono tra l’altro un piano straordinario di vigilanza specie in agricoltura ed in edilizia del Mezzogiorno, che sono i comparti maggiormente penalizzati.

Antonella Santarelli