Piazza Armerina. Otto anni al violentatore della figlia disabile
Enna-Cronaca - 30/04/2010
Piazza Armerina. Condannato ad 8 anni di reclusione perché ritenuto responsabile di avere abusato sessualmente per anni della figlia della sua convivente, una ragazza di 20 anni disabile psichica ed addirittura per avere cercato, 11 novembre del 2006, di darle fuoco, utilizzando dei fiammiferi, gesto insano che non ha avuto conseguenze penalizzanti perché la convivente ed uno dei figli hanno provveduto tempestivamente a spegnere l’incendio. Il tribunale di Enna ha, dunque, condannato S.F., 33 anni di Piazza Armerina, ad 8 anni di reclusione perché protagonista di questa squallida vicenda. Nel corso della sua requisitoria il PM, Marcello Cozzolino, aveva chiesto la condanna dell’imputato a 14 anni di reclusione. Il collegio giudicante, composto dal presidente Giovanni Russo, e dai giudici a latere Elisabetta Mazza e Maria Militello ha derubricato l’accusa di tentato omicidio nei confronti della disabile in lesioni aggravate. S.F. , difeso dall’avvocato Salvatore Spinello, ha avuto la fortuna di essere stato assolto da tutte le accuse che lo riguardavano e che erano antecedenti al 2004. C’è anche un altro episodio di violenza sessuale che riguarda il trentatreenne armerino perché, per difetto di querela è stato prosciolto da altra accusa di violenza sessuale; infatti, era accusato di avere violentato anche la sorella dell’ex convivente, episodio che sarebbe accaduto tra la fine del 2000 e l’inizio del 2001. L’episodio, raccontato nel corso del processo, avrebbe visto S.F. strattonare la donna, l’avrebbe gettata sul letto, le avrebbe strappato i pantaloni e l’avrebbe stuprata, ma su questo episodio violento non c’è denuncia e l’azione penale, senza denuncia, non è procedibile. Situazioni diverse, invece, per quanto riguarda l’accusa di violenza sessuale ai danni della giovane disabile perché per questa accusa esistono le prove concrete e sono esplodi avvenuti dal 2004 in poi. Nel corso della sua requisitoria il Sostituto Procuratore, Marcello Cozzolino, aveva chiesto la condanna anche per i fatti antecedenti accaduti, addirittura si ritiene che gli abusi sessuali sarebbero iniziati sin da quando la ragazza non aveva ancora compiuto quattordici anni. Senza condanna, invece, per i maltrattamenti che S.F. ha usato nei confronti della convivente e delle sue tre figlie perché caduti in prescrizione. Nel corso del processo ha deposto una neuropsichiatra che ha incontrato la presunta vittima, su richiesta del PM e la specialista ha dichiarato credibile il racconto fatto dalla ragazza, che ha indicato in S.F. il suo violentatore. Oltre alla condanna ad otto anni di reclusione, S.F. è stato condannato a pagare una provvisionale di 30 mila euro più le spese di costituzione a giudizio.