Stupefacenti tra giovanissimi. Grido d’allarme da Valguarnera

Valguarnera. Dati angoscianti, in materia di consumo di sostanze stupefacenti tra i giovanissimi, che hanno turbano l’intera comunità valguarnerese, fenomeni diffusi che rappresentano nella provincia, la punta di un iceberg. Il grido d’allarme arriva nel corso della giornata di studi e riflessioni “Fuori dal tunnel” organizzato martedì dalla scuola media “Lanza-Pavone”, guidata dal dirigente scolastico Giuseppina Calabrese ed alla quale hanno partecipato le maggiori autorità provinciali. I dati sono inquietanti: 14 minori inseriti in comunità (un numero sproporzionato per una piccolo paese come Valguarnera, che conta poco più di settemila abitanti) di cui solo uno dato in adozione, 2 affidi, 30 procedimenti aperti nei confronti di minori, quasi 60 minori seguiti dai servizi sociali. «Questi dati riferiti al 2008 – spiega Stefania Rigatuso, ex assistente sociale del comune di Valguarnera – denotano un grave disagio sociale oltre che una spesa per il Comune di ben 270mila euro all’anno». Ad emergere è anche un’altra sconfortante statistica: il 30% dei giovani di Valguarnera con un’età compresa tra i 14 e i 18 anni assume costantemente stupefacenti: «Questo è il dato in possesso a noi forze dell’ordine – specifica Michele Cannizzaro, comandante dei carabinieri di Piazza Armerina – e denunciamo che nel nostro territorio c’è un numero impressionante di ragazzini vicino al mondo della droga e un’alta percentuale di minorenni che violano il codice penale». A questi numeri si aggiunge un triste quadro sociale, nel quale i minori a Valguarnera subiscono carenze di cure materiali e morali da parte dei genitori, confusione di ruoli genitoriali, vivendo nella sporcizia e fra i litigi continui di famiglie disgregate, ricomposte e disgregate ancora, in dinamiche familiari distorte. «Le devianze riscontrate in questa piccola città tra gli adolescenti – rimarca Stefania Rigatuso – sono la mancanza di capacità di comunicazione con disfunzioni della sfera relazionale e psicologica (isolamento, abuso di Internet, depressione, bullismo, anoressia e bulimia), un errato rapporto con la sessualità (ragazzini di 11 e 12 anni che hanno rapporti completi, anche occasionali, e uso precoce della pillola anticoncezionale), uso di sostanze stupefacenti e alcoliche». A sentirsi coinvolto in prima linea il dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale Matteo Bonfiglio «In questa scuola vedo attivarsi dei percorsi positivi di legalità, la scuola c’è, ma deve continuare nella sua funzione di prevenzione, non va abbassata la guardia». Fulcro della giornata, il bullismo, una delle devianze di cui è stata vittima la stessa scuola media Lanza-Pavone: ne ha parlato in mattinata il criminologo dell’università Kore Giacomo Calderaro: “I giovani –ha ammonito- non devono avere paura a chiedere aiuto prima che sia troppo tardi”. Applaudito inoltre l’intervento dei liceali dell’ “Alighieri” di Enna che hanno portato la loro testimonianza. Nel pomeriggio hanno parlato Santo Di Nuovo e Simona Nicolosi, docenti di Psicologia dell’università Kore di Enna che hanno illustrato i risultati di una ricerca sul bullismo fatta proprio alla scuola media Lanza-Pavone e confluita in una tesi di laurea: “Emerge – ha spiegato- Simona Nicolosi- che i ragazzi stanno bene a scuola, ma si registrano episodi di prepotenza, soprattutto tra maschi, con insulti, minacce, aggressioni verbali più che fisiche, episodi che nella maggior parte dei casi avvengono fuori dalle aule, nel tragitto da casa a scuola”. Il valguarnerese Gabriele Leanza, curatore del Pon “Cittadini di Comunità” ha lanciato un appello ai genitori:” Non pensate- ha detto- che certe cose i vostri figli non le faranno mai, sappiate che certi problemi si fanno strada presso le vostre case e vi riguardano da vicino” In precedenza erano pure intervenuti Miriam Fanella, presidente dell’Associazione matrimonialisti italiani per la tutela delle persone e Maria Luisa Ansaldi, dell’Ufficio di mediazione penale minorile di Caltanissetta. Applaudito il discorso conclusivo di Francesco Pallini, giudice del tribunale per i minorenni di Caltanissetta: “ Deve essere l’esempio dei genitori a guidare i figli –ha detto- Valguarnera è una cittadina con un grande potenziale positivo, ma anche con diversi problemi da risolvere. Quello che chiedo alla comunità è di aprirsi alle necessità dei bambini che vivono drammi dietro la porta delle vostre case” Per il dirigente scolastico Calabrese, «è stata una giornata proficua che ci ha aiutato a capire il mondo dei più giovani e a programmare piani di intervento contro i loro disagi». Applausi a scena aperta hanno infine salutato il coinvolgente concerto del cantautore Mario Incudine e dei musicisti del gruppo Terra.
Rino Caltagirone

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redazione-vivienna