Enna. Acqua: Gazebo in piazza del forum provinciale

Enna. Una bottiglia di 50 cl d’acqua al bar costa 80 centesimi; a Venezia o in altre città turistiche dai 2 ai 3 euro: questo è il segno pratico più quotidiano e tangibile di quanto e come si possa guadagnare con l’acqua. Perché non ne puoi fare a meno. Perché puoi anche non comprarti un panino, tanto non muori di fame se salti un pranzo, ma dopo dodici ore la sete si fa sentire e come; bastano pochi giorni senz’acqua, una settimana, e muori.
“L’acqua è il sangue della Terra”. Questo lo slogan che più colpisce e che sicuramente rende maggiormente il parallelismo tra la Terra e l’Uomo, tra noi e Lei, un rapporto sempre più difficile, sempre più complicato da gestire, sempre più ricco di interessi.
È proprio a questi interessi che i Forum dei Movimenti per l’Acqua vogliono dare luce, proprio di questo sistema che voglio informarci, ovvero di come si possano fare soldi sulla nostra pelle e a nostre spese, prima economiche e poi personali.
Supplendo alla nostra disattenzione per la cosa pubblica, che da buoni italiani, ma ancora più da ottimi siciliani, è sicuramente pari alla noncuranza che abbiamo per quel piccolo ragno che sta tessendo la sua tela nell’angolo più remoto di casa nostra, Il Forum provinciale di Enna ha organizzato nelle giornate del 5 e del 6 giugno dei gazebo informativi presso cui i cittadini possono aderire alla proposta di Referendum per l’abrogazione delle tre leggi che in Italia hanno dato il benestare alla privatizzazione della gestione delle acque pubbliche: art. 150 e 154 del testo unico sull’ambiente; art. 23 della legge Ronchi, approvata nel silenzio totale dei mezzi di informazione nel 2008. Proprio il silenzio stampa su una questione così delicata, induce a una riflessione spontanea: le agenzie nazionali di informazione generalmente applicano la legge dell’omertà su argomenti che toccano interessi troppo delicati, troppo importanti. Così sottolinea anche il portavoce provinciale del Forum, Benedetto Murgano, che interviene a microfono aperto: “Abbiamo bisogno della sensibilizzazione dei cittadini, della partecipazione di tutti i cittadini, per creare un movimento forte che porti 30 mln di persone a votare Sì ai tre referendum proposti. Ad oggi sono già state raccolte 800.000 firme. È importante informarsi e informare. Questa non è una lotta politica, è una lotta sociale, per noi e per i nostri figli.” . Insieme a lui in Piazza VI Dicembre, altri esponenti del movimento provinciale: Carlo Garofalo, rappresentante legale del Movimento, sottolinea come l’Italia sia in controtendenza rispetto ai paesi europei (Francia e Germania) che stanno lavorando per una ripubblicizzazione del sistema idrico, una strategia sociale ed economica per un futuro prossimo in cui l’acqua sarà il centro dell’economia mondiale. Barbieri, puntualizza come i servizi fondamentali per l’uomo, l’acqua o la sanità ad esempio, non possano essere fonte di speculazione; infine Gaspare di Stefano, Federazione della Sinistra, conclude sostenendo l’anticostituzionalità del principio privatista: la Costituzione sancisce infatti che il profitto derivante dalla gestione della cosa pubblica deve essere reinvestito a vantaggio del bene pubblico, e analizza come la crisi del mercato internazionale favorisca la speculazione in campi di sicuro guadagno come la gestione delle acque potabili.
A sostenere l’iniziativa l’Agesci Enna 1 e 2 , Rifondazione Comunista, il WWF, i Sindacati, Sinistra Ecologia e Libertà e molti cittadini, al di là di qualsiasi colore politico. Il Forum Nazionale dei Movimenti per l’Acqua, nasce infatti con l’intento di creare una mobilitazione dei cittadini sul tema della privatizzazione, sollevatosi in Italia negli ultimi anni, dalla istituzione delle ATO prima, alla gestione privata delle stesse poi. La provincia di Enna in particolare è stata la prima in Sicilia ad applicare un sistema privatistico alle ATO, con la creazione nel 2004 dell S.c.P.A. Acquaenna, e l’anno successivo della S.P.A. Siciliambiente. Noi tutti conosciamo le tristi vicende correlate a queste sigle: dall’immondizia per le strade alla mancanza del servizio idrico per giorni, dai lucchetti posti per il distacco del servizio idrico alle famiglie, spesso incapaci di pagare bollette rincarate fino al 150%, ai tribunali. Ma il problema è nazionale, anzi, internazionale, e dietro ogni piccola società c’è sempre una multinazionale che ne fa gli interessi. Esistono infatti S. p. a. che gestiscono la distribuzione idrica nel mondo, e che sono presenti pure a casa nostra, che speculano sulle risorse che Nostro Signore o chi per lui ha fornito tout cour alla terra in cui viviamo. I Vespri Siciliani saranno stati vani se dopo quasi ottocento anni ai Francesi dobbiamo ancora pagare il dazio …per l’Acqua, in casa nostra, nel nostro territorio. Ebbene sì, perché da noi, ad esempio, è una società francese a governare, a gestire il bene primario, la Veolia Acqua s.p.a., che nel mondo decide a chi, come e a quale prezzo distribuire l’acqua per 116 mln di persone in 59 Paesi. Ma questo è solo uno dei tanti esempi. E sì, è proprio quel prezzo, quel pizzo legalizzato che a tutti dà un po’ fastidio: è giusto, il servizio noi lo dobbiamo pagare, perché paghiamo IL SERVIZIO di distribuzione, mica l’acqua che è pubblica! Sì, ma il problema è che se io non pago il servizio, mi mettono i lucchetti, quindi non ho più acqua: l’acqua con cui Cristo ha detto di battezzare il mondo, un povero cristo non se la può sempre permettere se una bolletta bimestrale arriva a costare quanto quella del gas. Non facciamoci prendere in giro. Ogni cosa ha il suo prezzo , ma il prezzo imposto all’acqua, è il prezzo un prezzo imposto alla nostra sopravvivenza, alla vita, al 90% del nostro corpo, al nostro sostentamento.
Se ci riflettiamo bene, questi i Forum per l’Acqua non dovrebbero neanche esistere: non dovrebbero neanche esserci persone più sveglie degli altri nel farci accorgere che un bene prezioso e di vitale importanza, è tra gli interessi speculativi ed economici di rilevanza mondiale e che noi ci siamo dentro, siamo proprio i polli da spennare, la vita da ricattare. Come ogni volta che compriamo mezzo litro d’acqua a 80 centesimi. Svegliamoci.
Roberta Gulisano