Enna. In attesa del ballottaggio

Enna. L’arsura estiva, si fa già sentire nonostante l’ora non tardiva, per molti dedicata ancora al riposo; i due candidati: Paolo Garofano, e Angelo Moceri, sembrano ancora ignorare la capacità nefasta dell’arsura, che si impregna facilmente su qualsiasi tessuto, e ancor più sulla pelle. Giunti all’appuntamento rispettivamente: in jeans e camicia bianca, ed in vestito blu abbinato ad una camicia rigata; sembrano portare con sé un animo rilassato, consapevoli dell’avvicinarsi di un esito politico, che positivo o negativo.. li condurrà in tutti i casi, ad una condanna di difficili pene da sostenere: divenire il primo cittadino di Enna, oppure “perdere” (condizione tanto temuta questi tempi nella provincia ennese – chissà se per la difficile accettazione del senso di sconfitta, o della difficile risposta da dare alle promesse fatte in campagna elettorale), e doversi chiedere per molto tempo cosa non abbia funzionato nel calcolo dei voti, nel dare un’immagine di sé, e cosa non abbia eventualmente convinto la gente, soprattutto, quella percentuale di indecisi, sempre presente in qualsiasi contesto politico, e che si crede talvolta di facile “plasmabilità”; perciò facile alimentatore di illusioni politiche. I due candidati, sono pronti per l’intervista e dunque a sciorinare il proprio sermone politico: che riguarda sì la valorizzazione del territorio e della cultura, ma più a fondo quelle problematiche, che stanno rendendo assai polemici e scontenti i cittadini, ed anche i massimi dirigenti della città.
Il candidato MpA, Angelo Moceri, sembra piuttosto accigliato, i suoi occhi sono appena visibili di fronte la telecamera, e un certo nervosismo sembra trapelare dalle sue vesti: che sia la tensione per il giorno imminente delle votazioni; il caldo che inizia a farsi nervoso; o l’ultimo giorno di scuola, che se per gli alunni è un sollievo, per i dirigenti non è certo l’ultima fatica scolastica.
Il candidato del Pd, Paolo Garofano, ha invece gli occhi sgranati, e la fronte spaccata dalle espressioni corporee: che sia stanco, e dunque un po’ più disinteressato a ciò che a giorni accadrà politicamente ad Enna?, o in attesa; che sia anch’egli teso, ma più timido nell’esprimere il proprio stato emotivo rispetto a Moceri?. I due candidati, sembrano pertanto non esprimere nulla, oltre quanto già espresso: visivamente e verbalmente. Solo un po’ stanchi, o più consapevoli che trotterellare sui bisogni e le richieste della gente, è cosa poco buona per una comunità che voglia perpetuarsi nel tempo, e non spogliarsi delle proprie maggiori risorse umane e lavorative. Anche, perché, a votare poi, chi resterebbe?

Aurica Livia D’Alotto
foto by Maria Catalano

Published by
redazione-vivienna