Leonforte. L’Università di Catania aumenta le tasse di iscrizione agli studenti in seguito ai tagli del Ministro Gelmini sul fondo di finanziamento ordinario. Inevitabilmente questo provvedimento ricadrà sulle famiglie degli studenti che con grandi sacrifici frequentano l’Università e l’attuale sistema di suddivisione per fasce reddituali applicato dall’Ateneo catanese prevede che le fasce reddituali medie subiranno un aumento tra il 18% ed il 22% che si traduce in una tassa massima pari a 1.720 euro per il prossimo anno accademico. Il componente del C.d.A. dell’Università di Catania, il leonfortese Simone Nastro ha votato contro il provvedimento dopo aver proposto di inserire ulteriori fasce reddituali per il calcolo della tassazione per una distribuzione più equa delle tasse. Infatti, con l’attuale sistema, oltre la soglia dei 52 mila euro annui si pagherà la stessa tassa anche ad avere redditi familiari di 100 mila euro. In questo modo, dichiara Nastro vengono colpite sempre le classi medie ovvero i figli di due impiegati pubblici, oppure di due dipendenti del settore privato mentre gli alti redditi non vengono coinvolti in questo aumento di tasse se non minimamente. Tutti si concorda sul momento di crisi economica, ma non è possibile che a pagarla siano sempre gli stessi ceti sociali e soprattutto in un settore, quello della formazione, che non dovrebbe subire tagli dal Governo nazionale, ma anzi meriterebbe più investimenti per rilanciare la crescita economica del Paese. Infine Nastro si ritiene insoddisfatto del provvedimento perché le risorse derivanti da maggiore entrata delle tasse non verranno neppure indirizzate in servizi ed iniziative di promozione e salvaguardia del diritto alo studio o miglioramento qualitativo dell’Ateneo.