Enna. Una settimana decisamente importante per il futuro di SiciliAmbiente, la società che ha affidato il servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani, che molti vorrebbero in liquidazione ed il licenziamento di 473 dipendenti con tutte le conseguenze del caso, lavoratori che aspettano il pagamento di tre mesi di arretrati, l’attuale vertice Giovanni Barbano e Totò Marchì ha già comunicato che si stanno avviando le procedure di collocazione in mobilità, procedure che non possono essere fatte perché la società, essendo società di servizi, non può mandare i dipendenti in mobilità per legge. Per mercoledì o giovedì, su iniziativa del sindaco di Regalbuto, Gaetano Punzi, è prevista una riunione dei sindaci dei comuni dell’ennese per vedere se esistono le condizioni per salvare la società e continuare l’affidamento del servizio e non arrivare al prossimo 29 luglio alla liquidazione della stessa. Tra l’altro c’è da sottolineare, dati alla mano, che la società non ha due milioni di debiti ma appena 600 mila, quindi potrebbe essere possibile la ricapitalizzazione della società. I sindaci a Regalbuto dovrebbero dare segnali di buon senso, cosa che non hanno fatto mai, ma ora si trova in una situazione difficile perché dalla Regione, dal presidente Raffaele Lombardo e dall’assessore regionale PierCarmelo Mancuso, sono arrivati segnali ben precisi, che addossano tutte le responsabilità ai sindaci ed in caso di inadempienze arriveranno i commissari. L’assemblea dei sindaci ha il diritto-dovere di salvare la società d’ambito, perché si tratta di una società, che ha sì 473 dipendenti, ma è anche una società che non ha finalità di lucro, cosa diversa di una società che parteciperebbe ad una possibile gara di appalto. Si dovranno fare dei passaggi sicuramente, si dovrà valutare con grande attenzione il costo reale del servizio, in modo da stabilire l’entità delle tariffe e poi, il fatto più importante incominciare il lavoro diplomatico di convincere gli utenti a cominciare a pagare le bollette, cosa che, negli ultimi quattro anni, non è mai avvenuto. I sindaci rischiano il commissariamento e Raffaele Lombardo è stato abbastanza chiaro su questo argomento. Una parte del personale di SiciliAmbiente, quello tecnico-amministrativo, ha fatto sapere che dal prossimo 21 giugno e sino al 2 luglio, effettuerà uno sciopero ad oltranza per il futuro incerto, per il mancato pagamento delle retribuzioni (tre mesi) perché non c’è liquidità e non ci sono possibilità di reperire soldi, perché dalla Regione non ci saranno invio di soldi dal fondo di rotazione, che ha chiuso i battenti. A Regalbuto presidente della Provincia, Giuseppe Monaco, e sindaci si devono assumere le proprie responsabilità davanti ad un problema sociale di grande rilevanza.