Ladri a Troina rubano trecce d’aglio in un casolare

Troina. Del ladro da strapazzo si dice che è un ladro di polli o di galline. Dopo quello che è capitato a Micio Trovato, un anziano di 87 anni, a quel modo di dire per indicare un ladro che ruba cose di poco valore se ne aggiunge un altro: ladri di trecce d’aglio. Micio Trovato ha un appezzamento di terreno in contrada San Cono, che si trova ad un paio di km da Troina, proprio dietro il cimitero. Quasi ogni giorno l’anziano troinese, accompagnato in auto dalla figlia, se ne va nella sua compagna dove coltiva un piccolo orto. Ci sta appena il tempo di curare l’orto o di fare qualche lavoretto, perché in campagna, come dice Micio Trovato, c’è sempre qualcosa da fare. Nella tarda mattina, verso l’ora di pranzo l’anziano troinese ritorna in paese. C’è anche una piccola casa di tre stanze con arredamenti sobri ed essenziali, come si conviene alle case di campagna.
“Questa mattina, appena sono arrivato in campagna, mi sono accorto di un taglio alla rete di recinzione. Qualcuno, o forse più di uno, si era aperto un varco per entrare nella mia campagna”, ci ha raccontato Trovato, che temendo il peggio, si è diretto subito verso la casa per vedere se i ladri fossero entrati anche lì. Non ci sono cose di valore: un armadio e dei cassetti con vestiti che si indossano per i lavori di campagna, un paio di brande con i materassi e cuscini, gli attrezzi di lavoro. Cose molto utili, ma certamente non di grande pregio. “La porta l’ho trovata aperta, sono entrato ed ho visto che la casa era stata messa a soqquadro: cassetti aperti e buttati per terra, vestiti sparsi sul pavimento. A parte il disordine che in cui ho trovato, non mancava nulla. Chissà cosa che cercavano questi ladri in una modesta casa di campagna”, ci ha detto Micio Trovato. Qualche giorno prima, Trovato aveva raccolto dei mazzi di agli che, dopo aver intrecciati alla maniera in cui sanno fare i contadini, li aveva appesi. E sono proprio le trecce d’aglio che i ladri hanno rubato a Micio Trovato, che ne raccontarcelo scuote la testa come per dire: “A che punto siamo arrivati, non c’e più mondo”.

Silvano Privitera