Kore Enna: Assemblea di studi Cinesi

Enna. L’Università Kore ha ospitato l’Assemblea dell’Associazione Italiana di studi Cinesi, organismo accademico questo che riunisce i docenti universitari e gli studiosi di Cina dell’intero sistema universitario italiano. Enna, come ha avuto modo di sottolineare la professoressa Stefania Stafutti, ordinaria di Lingue e Letteratura Cinese, è stata scelta come sede annuale dell’incontro, perché la Kore è l’unica Università della Sicilia, nonché l’unica a sud di Napoli, in grado di offrire un corso di laurea triennale completo di Lingua e Letteratura Cinese.
“Rispetto alle altre università siciliane – ha dichiarato la professoressa Marinella Muscarà, preside del corso di Lingue della Kore – la variante del corso dell’Università ennese, a differenza degli altri atenei siciliani, è costituita dalla possibilità di laurearsi in lingua e letteratura cinese”.
Gli studiosi delle diverse discipline hanno presentato le proprie riflessioni e proposte, coordinati dal dott. Luca Pisano, professore di Lingua e letteratura Cinese strutturato presso la Kore di Enna. Partendo dall’ambito linguistico-letterario, la professoressa Nicoletta Pesaro ha sottolineato come un grande numero di nuove traduzioni abbiano messo a disposizione del lettore italiano un ampia vetrina dei più significativi scrittori cinesi. Il prof. Samarani, nel suo intervento, ha parlato come una concezione tradizionale delle discipline storiche, che non tiene nella giusta considerazione l’esigenza dell’accesso alle fonti in lingua, limiti ancora oggi in Italia gli studi sulla storia della Cina quanto lo sviluppo di questa disciplina in ambito accademico. L’importanza di una formazione completa, che coniughi basi culturali solide a una rinnovata capacità di collegare le conoscenze “tradizionali” è stata sottolineata dal prof. Scarpari, che ha sostenuto come sia indispensabile la conoscenza della cultura tradizionale cinese anche per operare correttamente ed efficacemente come “mediatori” tra diverse culture, in ogni ambito professionale. La importanza della conoscenza della lingua per i giuristi che si occupino di diritto cinese in chiave comparatistica è stata sottolineata dal prof. Ajani, dell’Università di Torino. Il dibattito degli studiosi occidentali sul diritto cinese è oggi utile stimolo alla discussione tra i giuristi cinesi, basti pensare all’attuale riflessione sulla Costituzione e sulla sua interpretazione. La prof. Lucia Caterina, dell’Istituto Orientale di Napoli, ha evidenziato come la conoscenza della Storia dell’Arte Cinese assuma oggi anche una forte valenza economica, che si coniuga in Italia con la nascita di nuovi Musei dedicati all’arte cinese e con la rivalorizzazione dell’esistente. La prof. Alessandra Lavagnino, dell’Università di Milano, ha parlato della importanza degli studi cross-culturali e interculturali capaci di creare profili professionali da utilizzare anche nell’ambito dei servizi rivolti agli immigrati. A coordinare il dibattito è stata la prof.ssa Stefania Stafutti, docente di Torino e della Kore di Enna, ha coordinato il dibattito con il mondo dell’impresa che opera in Cina, rappresentato dal dott. Davide Cucino, di Finmeccanica e dal dottor Augusto Lafouret, titolare di una ditta di import-export di materiali meccanici, in video-conferenza da Shanghai. Dal dibattito è emersa la difficoltà ancora persistente di un collegamento più organico tra mondo dell’impresa e mondo della formazione.