Enna. Rievocazione storica di costumi e tradizioni del ‘900

Enna. È partito da Piazza San Francesco (al secolo Vittorio Emanuele), ieri alle 19.00, il corteo “ ‘ 900”, rievocazione storica di costumi e tradizioni di un’ epoca ricca di fascino e nostalgia.
“L’idea è nata dalle chiacchiere con gli anziani del mio quartiere – ci racconta l’organizzatore, Luca Manuli- che mi raccontarono come in quegli anni la festa della Madonna fosse vissuta dagli ennesi come un evento mondano per cui ogni cittadino, soprattutto tra le classi più abbienti, sfoggiava i vestiti più belli, gli accessori più alla moda; i giovani uomini portavano le bombette e l’orologio al taschino e le giovani donne uscivano le ricamate velette in testa, bianche per il giorno di festa; i contadini che salivano per la “’vicenna”, non potendo vantare di indossare abiti ricercati, recavano ricchi doni alla Madonna, spesso per grazia ricevuta: giumente, doni agricoli, appezzamenti di terra che andavano ad arricchire l’erario della chiesa e della confraternita”.
Dopo l’esperimento dello scorso anno, a cui hanno partecipato una trentina di amici, quest’anno Manuli ha pensato di ampliare l’evento, visto il notevole riscontro del pubblico dello scorso anno, coinvolgendo i commercianti della zona e un notevole numero di figuranti, più di un centinaio, che hanno rappresentato le varie classi sociali dell’epoca, dai proprietari terrieri, alle lavandaie, dalle massaie ai contadini, ai massari, che sono da sempre il fulcro della festa della Madonna dei “nudi”. L’evento è stato realizzato senza alcun finanziamento e solo grazie alla collaborazione e la dedizione di privati, che si sono prodigati nella realizzazione dei costumi, e dei commercianti del Duomo, per gli stand e le degustazioni, per il semplice amore di dare vita a qualcosa di nuovo.
La manifestazione ha attirato molta gente incuriosita, che ha seguito per tutta via Roma il corteo, attratta dall’originalità della sfilata, animata da una piccola orchestrina in festa, formata da Carmelo Colajanni, Paolo Vicari, Christian Sproviero, Jossi e Andrea Botte, che ha interpretato con maestria vecchi brani della tradizione bandistica. Arrivati al Duomo, dove la manifestazione si è conclusa, molta curiosità ha destato fra il pubblico “U cuntu da Madonna di Castrugiuvanni”, testo di Rocco Lombardo, interpretato da Lorenza Denaro, con musiche e accompagnamento di Francesca Incudine e Roberta Gulisano, illustrato dal magnifico pannello naif di Luca Manuli.
Luca nasce come decoratore, formatosi presso l’ Istituto d’arte Cascio di Enna, e negli anni ha sviluppato da autodidatta l’arte della scenografia, lavorando prima in piccoli contesti cittadini, poi in diversi cast cinematografici in Sicilia e a Roma, dove ha lavorato come scenografo e costumista assistente per la Rai, per le serie tv come “Romanzo criminale”, “Raccontami”, per il film “ Tre giorni di anarchia” , per “Boris” su Sky, e molti altri contesti. In quanto promotore e anima dell’evento, chiediamo a lui cosa si augura per il futuro. Ci risponde: “Gli eventi culturali in Sicilia sono poco valorizzati, al punto che noi giovani siamo costretti ad emigrare per lavorare con la nostra arte. Per il futuro mi auguro che manifestazioni di questo tipo vengano supportate prima di tutto da un punto di vista morale che economico. È difficile dover lavorare (tra l’altro senza alcuno scopo di lucro n.d.r.) facendo i conti con una realtà come la nostra, dove bisogna scontrarsi con delle lobby di potere, spesso più influenti di quanto si possa immaginare. Non nego infatti che nell’organizzazione ho dovuto superare non poche difficoltà nel conciliare l’evento con i festeggiamenti mariani, nonostante la rievocazione nasca con l’intento di omaggiare la tradizione e il fervore devozionale dei cittadini ennesi. Inoltre l’evento coinvolge una maggioranza di giovani, che saranno parte integrante di questo momento, che si è rivelato così una occasione di incontro con una cultura lontana ma sempre viva, e con la nostra tradizione di fede”.
Insieme a Luca, hanno contribuito alla realizzazione del corteo la preziosa collaborazione di Cinzia Viola, Ivana Antinoro in qualità di presidente dell’ Associazione Culturale La Rupe- Centro Studi sul Folklore, le abilissime mani delle donne che hanno confezionato i costumi, i privati che hanno messo a disposizione i cavalli e gli asini e tanti altri cittadini che hanno collaborato con la gioia e la spontaneità di una comunità unita nella realizzazione di un evento popolare nell’intenzione e nella realizzazione, fatto da ammirare, incoraggiare e valorizzare.

Roberta Gulisano