Enna: la provincia dei laghi, riordino Consorzi di bonifica

In Sicilia, negli ultimi 50 anni sono stati realizzati 40 serbatoi artificiali, dighe che accumulano complessivamente circa un miliardo di metri cubi di acqua. Nel territorio ricadente nella provincia regionale di Enna sono ubicate 7 dighe con una capacità di accumulo complessivo di 350 milioni di metri cubi di acqua, pari al 35% dell’intera acqua invasabile nelle dighe della Sicilia, tanto è vero che Enna viene considerata “la Provincia dei laghi”.
«Nonostante la notevole presenza di acqua accumulata nel territorio – dichiara Andrea Scoto, funzionario dell’assessorato all’agricoltura – ancora oggi nelle aree irrigue si registrano una serie di complesse problematiche che confermano le gravissime disfunzioni organizzative strutturali e gestionali riconducibili alla razionale conservazione e distribuzione delle acque in agricoltura». In questo contesto viene evidenziato che su una superficie consortile di oltre 70 mila ettari irrigati in Sicilia, solo il 2% (pari a circa 1400 ettari) è irrigato in provincia di Enna e questa costituisce una grave anomalia che penalizza lo sviluppo del settore primario. La presenza nel territorio provinciale di oltre 8 mila ettari di superfici irrigue attrezzate, attualmente non alimentate dall’acqua, conferma ulteriormente la irrazionale distribuzione della stessa; tutto questo è avvalorato ulteriormente dal ripetersi di disfunzioni e disagi nell’erogazione dell’acqua alle aziende ricadenti nel comprensorio irriguo della diga Olivo. Da notizie assunte, la Regione Sicilia si appresta ad approvare un Piano strategico per il riordino dei Consorzi di bonifica. Tale riordino, che prevede una riduzione dei comprensori, e vede fortemente penalizzato il territorio ennese con la soppressione del Consorzio di bonifica.
«Tale decisione penalizzerà – evidenzia Andrea Scoto – in termini economici, organizzativi e occupazionali, il settore agricolo e le attività necessarie a fronteggiare i rischi causati dai dissesti idrogeologici che interessano una gran parte del territorio provinciale. Come più volte ribadito il territorio ennese, che si caratterizza per i tratti montani dei principali fiumi di Sicilia, per la presenza di 7 grandi invasi e per un territorio soggetto ai dissesti idrogeologici, necessita di una struttura organizzata, quale il Consorzio di Bonifica, come mezzo di difesa, di conservazione, di valorizzazione e tutela del suolo». E’ altrettanto indispensabile il potenziamento nella suddetta struttura di un servizio qualificato per la razionale distribuzione dell’acqua.
Lo sviluppo sostenibile delle aree interne non può prescindere dalla tutela e salvaguardia dell’ambiente e dalla valorizzazione delle risorse naturali come l’acqua. Privare il territorio di una struttura potenziata e strategica quale il Consorzio di bonifica, significa penalizzare ulteriormente le aree interne già provate dalle conseguenze economiche ed occupazionali generate dalla globalizzazione. Alla luce di quanto evidenziato è necessario avviare un confronto costruttivo con la Regione Sicilia affinché nel territorio provinciale venga organizzata una struttura per assicurare la razionale gestione e manutenzione degli invasi ricadenti nel comprensorio e delle complesse strutture ad essi collegati. Inoltre è indispensabile favorire il potenziamento delle aree irrigue e delle condotte rurali per fornire acqua per uso zootecnico e per uso aziendale alle oltre 5 mila aziende agricole operanti nel territorio. Quindi è necessario rivedere il programma di riordino dei Consorzi di bonifica attuale attraverso una metodologia che preveda l’ubicazione degli stessi non solo in funzione delle aree relative ai bacini ma anche in funzione della presenza nel territori del numero dei grandi invasi, delle aree soggette ai dissesti idrogeologici, dalla presenza dei principali corsi d’acqua, fiumi, torrenti, delle opere di regimentazione delle acque e inoltre delle sedi già esistenti dei consorzi e del personale in servizio.

nella foto la diga Ancipa