La liturgia è stato accompagnata dalla schola cantorum della parrocchia San Rocco Gela, il cui parroco è don Vincenzo Romano che ha celebrato i 25 anni di sacerdozio. Il vescovo in ringraziamento del suo episcopato giorno 11 partirà in pellegrinaggio per la terra santa con il gruppo parrocchiale di don Carmelo Bilardo della parrocchia Madonna di Mazzarino.
Nella sua articolata omelia il presule ha affermato: “In questo anno tutta la Chiesa è stata chiamata a comprendere nuovamente la bellezza e la grandezza del ministero sacerdotale che non è semplicemente «ufficio» ma un sacramento: un segno visibile e fragile di cui Dio si serve per essere presente per gli uomini e donare la sua grazia. La forza del prete sta nella sua debolezza: è il suo esistere per gli altri che lo rende credibile. Così lo descrive un testo medioevale: “Un prete deve essere contemporaneamente piccolo e grande, nobile di spirito, come di sangue reale, semplice e naturale, come di ceppo contadino, un eroe nella conquista di sé, un uomo che si è battuto con Dio, una sorgente di santificazione, un peccatore che Dio ha perdonato, dei suoi desideri il sovrano, un servitore per i timidi e per i deboli, che non s’abbassa davanti ai potenti, ma si curva davanti ai poveri, discepolo del suo Signore, capo del suo gregge, un mendicante dalla mani largamente aperte, un portatore di innumerevoli doni, un uomo sul campo di battaglia, una madre per confortare i malati, con la saggezza dell’età e la fiducia d’un bambino, teso verso l’alto, i piedi sulla terra, fatto per la gioia, esperto del soffrire, lontano da ogni invidia, lungimirante, che parla con franchezza, un amico della pace, un nemico dell’inerzia, fedele per sempre”.
Nel contesto della funzione i sacerdoti hanno rinnovato le promesse sacerdotali ed alla fine del pontificale hanno letto l’atto di affidamento e consacrazione al cuore immacolato di Maria.
Il pontificale si è chiuso con gli auguri presentati a nome di tutta la comunità ecclesiale dal presbitero Rosario Sciacca, che è stato l’ultimo sacerdote ordinato da monsignor Michele Pennisi; mentre l’omaggio floreale al vescovo è stato presentato dal sindaco della città dei mosaici all’offertorio. La serata si chiusa con un incontro socializzante tra il vescovo Michele Pennisi ed i sacerdoti nella tenuta del seminario estivo di Montagna Gebbia.
Giuseppe Carà