Enna. Esecuzione forzata di rilascio di appartamenti per 30 famiglie di Pergusa

Enna. Questa mattina è previsto lo sfratto per 30 famiglie che, da più di 20 anni, abitano a Pergusa in palazzine costruite con i soldi dell’edilizia convenzionata. Questo è l’avviso recapitato dal comune alle singole famiglie. La “Pirelli Re”, potenza economica nel campo immobiliare, che ha acquistato il credito dal Banco di Sicilia, colpisce anche il capoluogo ennese, cercando di gettare sul lastrico trenta famiglie che, nella stragrande maggioranza, hanno pagato parte del valore dell’alloggio che venti anni orsono fu costruito da un imprenditore con la formula dell’edilizia convenzionata.
”Questa tipologia di edilizia residenziale pubblica – spiega Luigi Scavuzzo, responsabile del sindacato Sunia – prevede che il comune individui un’area, la espropri e predisponga il progetto la cui realizzazione, con finanziamento regionale, è affidata ad una impresa che, ultimata l’opera, trasferisce in proprietà gli alloggi agli assegnatari che provvederanno al pagamento del mutuo regionale. Nel caso degli alloggi di Pergusa l’imprenditore dopo avere spremuto del denaro agli assegnatari, ha dichiarato fallimento ed è fuggito con la cassa”.
L’Amministrazione comunale di quel tempo, incapace di risolvere la spinosa situazione, avviò un sequestro giudiziario che, a distanza di venti anni, è stato ora dichiarato illegittimo. La Cgil, da sempre attenta alle politiche abitative diventate oggi, a seguito della crisi, vere emergenze, oggi sarà a fianco delle famiglie che si opporranno a questa esecuzione forzata. “La Cgil chiederà – dichiara Scavuzzo – fra l’altro, un incontro con il prefetto, Giuliana Perrotta, e con il neo sindaco, Paolo Garofalo, per concludere in tempi brevi la trattativa già avviata dal Sunia e dall’Apu a difesa degli inquilini. Alle 30 famiglie di Pergusa, che non lasceranno per alcun motivo gli alloggi, è dovuta una soluzione immediata e risolutiva di un problema che, l’inerzia e l’incapacità dei molti, ha permesso si trascinasse per 20 anni e che ha ormai esasperato gli animi di coloro i quali temono che al danno possa unirsi la beffa”. La Cgil, il Sunia e l’APU non smetteranno di assicurare il loro impegno e la loro assistenza sino alla completa risoluzione del caso.