Enna. Ancora in alto mare il rimpasto all’A.P.

Enna. Tanto movimento, tante riunioni, tante consultazioni per cercare di dare spinte propulsive e positive nella rimodulazione della giunta provinciale, ma di fatto non si muove foglia perché il Movimento per l’autonomia preferisce lasciare le cose così come stanno ora, semmai al Pdl viene consentito di sostituire i due assessori che si sono dimessi, Dario Cardaci perché ha preferito trasferirsi al consiglio comunale, essendo stato eletto nelle file del Pdl; Fabrizio Tudisco, invece, per contrasti pesanti con il presidente della Provincia Giuseppe Monaco. Una sostituzione, comunque, che sta creando diversi problemi e turbolenze nei rapporti tra il presidente Monaco e il deputato regionale Edoardo Leanza. Quest’ultimo gli ha già dato i due nomi, ma Monaco ha chiesto una rosa di nomi sulla quale scegliere i due assessori.
Ovviamente in una situazione come questa gli aspiranti assessori sono tanti, qualcuno si assume qualità che non ha ,qualche altro suggerisce delle scelte oculate, magari ricercando persone che hanno una certa esperienza. Si dice, ma non si ha contezza, che l’onorevole Leanza ha messo il veto per la nomina ad assessore di Roberto Bonomo, funzionario dell’Azienda sanitaria, qualche altro vorrebbe suggerire la nomina di Filippo Curia, ex sindaco di Aidone, e attualmente consulente del presidente Monaco nella vicenda dell’Ato rifiuti, ma, nonostante questo, appare difficile che possa esserci una vera e propria rimodulazione della giunta, perché Mpa e una parte dell’Udc nopn vogliono che avvengano delle modifiche. Nella riunione dell’Udc pochi i presenti e poche le cose fatte, ma ormai questo è un modus vivendi di questo gruppo politico.
L’Mpa pare che abbia insistito a non modificare la giunta attuale e pare che abbia dato il consenso a dicembre di perdere un assessorato, e il gruppo federato, ora forte di tre consiglieri, dopo l’inserimento di Filippo Crapanzano, non si vergogna nel voler chiedere alla coalizione un altro assessorato e questo potrebbe provocare reazioni inconsulte. Era stato chiesto al presidente Monaco di rivedere la programmazione per il resto della legislatura, ma sino a questo momento non esistono avvisaglie di movimenti che portano veramente ad una riprogrammazione dell’attività dell’amministrazione provinciale. In questi giorni di caldo torrido nessuno se la sente di affrontare incontri politici che farebbero salire ancora di più la temperatura e mettere in difficoltà il vertice del centrodestra.