Troina. Fuochi d’artificio in onore a S.Antonio provocano incendi in alcune contrade

Troina. Chissà come li avrebbe presi Sant’Antonio Abate quegli imponenti fuochi d’artificio, il cui rumore, per la frequenza e l’intensità, evoca la fucileria di Stalingrado, che accompagnano i festeggiamenti in suo onore che si organizzano ogni anno nelmese di luglio qui paese. Viene di pensare che non sarebbero piaciuti affatto a Sant’Antonio, che si ritirò nel deserto della Tebaide in Egitto a condurvi una vita ascetica e solitaria lontana dai clamori del mondo per raggiungere la perfezione cristiana. E’ certo che avrebbe preferito dare in beneficenza ai poveri quei tanti soldi che si spendono per lo sparo di questi fuochi artificiali. Del resto, lui aveva distribuito ai poveri tutti i suoi beni prima andare a vivere nel deserto. Quei fuochi d’artificio, oltre ad essere in netto contrasto con lo stile di vita da anacoreta del santo egiziano, in estate poi costituiscono una seria minaccia alla sicurezza ed all’incolumità dei cittadini. Infatti, anche quest’anno, come è accaduto l’anno scorso, l’accensione di fuochi artificiali per i festeggiamenti in onore di sant’Antonio Abate in via Madonna del Soccorso, vicino al campetto di calcio, e sulle pendici della Rocca di San Pantheon ha provocato l’incendio delle sterpaglie che si è propagato su un’area di circa 12 ettari ricadente nelle contrade Petramè, Cazzopillo e Madonna del Soccorso. Lo scorso anno i cittadini residenti in via Arcirù avevano sottoscritto una petizione con la quale chiedevano alle autorità di pubblica sicurezza di vietare gli spari e l’accensione di fuochi artificiali lungo la via Madonna del Soccorso e di individuare aree poste a distanza di sicurezza dal centro abitato. Per fortuna non ci sono stati danni a persone o cose. Il primo incendio, di modeste proporzioni e subito domato grazie all’intervento di alcuni vigili del fuoco e dei volontari della protezione civile, si è avuto con gli spari delle ore 20 vicino al campetto di calcio di via Madonna del Soccorso. I frammenti caldi degli involucri, che contengono la polvere da sparo, sono caduti a monte della via Madonna del Soccorso a ridosso del fabbricato dove c’è la sede del locale circolo del Pd. L’altro incendio, quelle dei 12 ettari, è scoppiato verso l’una di notte a seguito degli spari con un imponente volume di fuoco sulle pendici della Rocca di San Pantheon. Da qui le fiamme si sono subito propagate sul versante della Rocca di San Pantheon che degrada verso le contrade Petramè, Cazzopillo e Madonna del Soccorso. Non è stato facile per i volontari della protezione civile intervenire in quest’area di difficile accesso. I volontari dei vigili del fuoco di Troina non si trovavano in paese perché erano a Gagliano a spegnere un incendio. Sono arrivati a Troina quando erano 3, 30. Volontari della protezione civile e dei vigili del fuoco di Troina si sono inerpicati per sentieri impervi per contrastare e spegnere il fuoco. Alle 5 del mattino hanno completato lo spegnimento del fuoco e la bonifica dell’area. Gli spari dei fuochi artificiali erano stati autorizzati perché la commissione tecnica provinciale aveva ritenuto, a seguito di un sopralluogo effettuato il 15 luglio, idonei allo sparo di fuochi a terra ed aerei fino ad un calibro d 110 mm, se artificiali cilindrici, e fino a 130 mm, se artificiali sferici, lo slargo di via Madonna del Soccorso vicino al campetto di calcio e fino ad calibro massimo di 210 mm, se artificiali cilindrici, e fino a 400 mm, se artificiali sferici, le pendici della Rocca di San Pantheon.

Silvano Privitera