Assoutenti: Su rifiuti Sindaco Enna non trova soluzioni adeguate

Enna. “Errare humanum est, perseverare autem diabolicum” questo vecchio proverbio latino la dice lunga sul buon senso che deve essere applicato nella vita, fa presente sulla problematica rifiuti il delegato provinciale di Assoutenti Pippo Bruno, che continua: “Di altro avviso sembrano essere gli amministratori del comune di Enna, che nonostante l’iniziativa pregevole del Sindaco Paolo Garofalo di sentire la cittadinanza su un problema spinoso quale i rifiuti, non trovano soluzioni adeguate. Dopo anni di dispute il CGA di Palermo ha dato ragione all’Assoutenti ma il comune di Enna ha continuato imperterrito nella sua azione interpretativa delle norme deliberando in modo improprio, tant’è che gli atti relativi alle bollette del 2009 sono stati impugnati davanti la giustizia amministrativa, che ha dato ragione ai ricorrenti. Per il 2010 con la delibera di Giunta n.83 dell’aprile scorso si sono riproposte per le abitazioni questa aliquota € 2.8 metro quadrato, quando in altri comuni si parla di € 1.29 -1.5. Il D. Lgs. 507/1993 a cui rimanda il CGA di Palermo con la sentenza 48/09 non prevede la determina delle aliquote da parte della Giunta, pertanto a parere nostro ci si trova di fronte un ennesimo errore. Assoutenti per nome del delegato provinciale ha ribadito nell’assemblea tenutasi giovedì scorso che gli atti che determinano una tariffazione debbono essere legittimi, senza questa base giuridica un eventuale pagamento è soltanto un fatto bonario di versamento da parte dei cittadini di somme non dovute. Amministrare a nostro parere vuol dire dare la certezza e legalità di atti amministrativi ai cittadini che allora debbono solo rispettare i provvedimenti , non possono esserci atteggiamenti bonari e accomodanti di amichevole convivenza, perché si determina poca trasparenza. Si necessita a nostro parere rivedere molti atti del sistema rifiuti ad Enna: dalle facili assunzioni, alle spese – qualcuno direbbe – oculate (vedi auto blu) di una “lineare” amministrazione della cosa pubblica, tutte spese che ricadono sulle spalle e sui portafogli dei cittadini vittime del sistema. Le imposizioni non servono quando queste non sono suffragate da una corretta applicazione delle leggi. La campagna elettorale è ormai finita, non servono le adunanze, è tempo di gestire la cosa pubblica nel rispetto delle leggi, solo allora si può chiedere ai cittadini di rispettare gli atti deliberativi che fino ad oggi sono errati. Auspichiamo che il neo Sindaco voglia rivedere gli atti del passato e dare un nuovo impulso all’azione amministrativa partendo appunto dal rispetto delle leggi e delle sentenze in nome del “Popolo Italiano”, che ci rende tutti uguali, solo allora vi sarà vera democrazia”.