Enna. Un cortometraggio per capire chi eravamo nelle vite dei nostri avi

Enna. Si sono concluse venerdì 23 luglio, le riprese del cortometraggio su scorci di vita degli ex minatori, che diligentemente e coraggiosamente hanno aperto la porta ai propri ricordi a colei ch’è stata ore ad ascoltarli, ora curiosa, ora stupita, ora commossa e onorata. E’ stata l’esperta in fotografia arte e cinema, Marinella Senatore, a prendere per mano gli umori e le reminiscenze di due anziani che nel corso del casting tenutosi lunedì 19 luglio, hanno ulteriormente precisato quanto già raccontato nei giorni addietro, quando la troupe ha girovagato anche per Enna e Calascibetta per raccogliere “informazioni”, e si è poi diretta nella patria del lavoro da miniera, per fare delle interviste di approfondimento; trattasi di Assoro, paese noto per la lunga tradizione di questa classe di lavoratori che negli anni non si sono mai persi di vista ed anzi si sono ritrovati in un circolo costituito proprio da ex minatori.

E’ stato proprio visitando luoghi storici, vivendone l’atmosfera di accoglienza e di confidenza, e osservando i volti scavati di uomini vissuti, che la regista Senatore ha potuto trasformare il tutto, in brevi storie cinematografiche, insieme alla propria troupe e al supporto di alcuni ragazzi dell’Accademia di Belle Arti guidati dalla docente Anna Guillot, chiamati ad adempiere, ciascuno, ad un ruolo specifico all’interno della produzione; e sono rispettivamente: Valentina Fùria, assistente alla regia; Laura Cantale, Valentina Cannone e Carmela Genovese, fotografia; Giuseppe Mendolia Calella e Alessandra Fazio, produzione; Cristina Tappeti, costumi e scenografia; Angelo Carmisciano, suono e fotografia.

  

“Oltre agli intensi momenti di lavoro e quanto appreso, ricorderemo con gioia il bel rapporto instauratosi con Marinella Senatore, risultato essere istruttivo e formativo, per l’umiltà con cui ci ha fatti inserire nella logica del sistema di produzione: il rispetto preciso dei propri ruoli ed il modo di rapportarsi agli altri in funzione di esso. Non sono mancati ovviamente i consigli; anche aspri talvolta; a partire dalla propria esperienza personale, ricca professionalmente ed umanamente”, hanno dichiarato i ragazzi dell’Accademia, che hanno proseguito: “Speriamo di aver adempiuto a quanto richiesto dalla regista, ai limiti delle nostre possibilità. Da oggi comprendiamo meglio cosa vuol dire fare un Workshop sul “Set Specific”, dove l’artista interviene nel sito e recupera il patrimonio memoriale del territorio su cui si sta lavorando”.

Il cortometraggio è stato reso possibile da un progetto promosso dal Museo d’arte Contemporanea della Sicilia, il “Riso” di Palermo. Curato da Daniele Bigi e Francesco Lucifora, il progetto ETICO-F, è l’acronimo delle iniziali dei comuni aderenti:Enna, Termini Imerese, Capo d’Orlando e Ficarra; per cui, cinque artisti hanno operato ognuno in un comune diverso,e ricco di un particolare ambito storico e artistico. La Senatore ha operato ad Enna, per la personale peculiarità di lavorare molto con la comunità e con tutte le figure professionali di cui consta per la costruzione dei propri progetti artistici;nel corto infatti, dalla produzione agli attori, ci si è avvalsi rigorosamente di gente del luogo.

“Il territorio di Enna è una realtà particolare per la cultura mineraria che serba e che ritrova spazio in questo corto, in parte come fiction, in parte come realtà vera e propria, testimoniata di chi l’ha vissuta. La memoria collettiva diventa motivo di scambio con lo spettatore e i partecipanti: rendere partecipe il pubblico come attori, tecnici, sceneggiatori è una mia costante professionale: l’artista in questi casi, lavora come mediatore, collegando propri episodi a fatti e finzione.

Ho sentito particolare anche stato il rapporto con i ragazzi dell’Accademia, catapultati improvvisamente in un set professionale e con le difficoltà che esso comporta; hanno capito quando era il momento di ascoltare e non di agire o viceversa, ed in cose in cui non hanno un controllo pieno perché manca l’esperienza.
E poi la partecipazione di tutte le persone conosciute sinora, anche a malapena che immediatamente offrivano il proprio aiuto; perciò ho sentito il nostro gruppo integrato nella città, e mi piacerebbe tornare in futuro per realizzare altri miei lavori”, ha dichiarato la regista Senatore, ancora immersa sensorialmente nei luoghi che hanno fatto da location nei giorni 20, 21 e 22; rispettivamente: Floristella, in particolare la Discenderia n°54, il Parco Ronza a Piazza Armerina, e il Teatro Garibaldi ad Enna. Sono stati giorni di perlustrazioni, esplorazioni di immagini, crisi tecniche e fatiche; di studio di movimenti di macchina e gestione degli attori. Il tutto, per poter rendere possibile “la memoria”, una vera e propria opera d’arte pubblica, com’è nello stile di Marinella Senatore.

Aurica Livia D’Alotto
Foto by Maria Catalano