Incendio Pasquasia. Consigliere AP Regalbuto: “Sono scesi gli avvoltoi”. Intervento all’ARS dell’on.Colianni

Enna – Troppo interesse nel bene e nel male attorno alla miniera di sali potassici di Pasquasia, chiusa da decenni, senza un giustificato motivo, nonostante nelle sue viscere vi siano sali potassi per un’attività estrattiva che potrebbe durare da 20 a 25 anni. Appena una settimana fa la zona di Pasquasia, dove si trova anche un bosco della Forestale, è stata interessata da un incendio doloso, che, alimentato dal forte vento, ha distrutto circa 300 ettari di terreno a bosco ed a macchia mediterraneo, e quel che è di più ha interessato l’interno della miniera, scendendo dentro qualche galleria, come se ci fosse un disegno criminoso di arrecare danni consistenti in un sito minerario, che tra l’altro possiede accumuli di amianto che potrebbe risultare pericoloso per tutto l’ambiente. Un grido di allarme è partito in questi giorni dal consigliere provinciale del PdL, Giuseppe Regalbuto, presidente della speciale commissione provinciale che ha come obiettivo principale la bonifica della miniera e la possibilità di poter far riprendere le attività estrattive, non solo a livello di sali potassi, che, comunque, sul mercato internazionale, hanno sempre un valore alto, ma anche è stata registrata da tempo la presenza di magnesio, metallo strategico perché utilizzato nell’aeronautica. Dunque possibilità estrattive e di conseguenza possibilità occupazionali. Qualcuno dichiara che esiste la possibilità che la ripresa estrattiva possa interessare due mila e cinquecento persone, quindi una boccata di ossigeno per le province di Enna, Caltanissetta ed Agrigento, così come avvenne decenni fa quando si estraevano i sali potassici. Giuseppe Regalbuto ha inviato una lettera accorata al ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, dove sottolinea che lo stesso aveva presagito che su Pasquasia sarebbero scesi gli avvoltoi, per cui sarebbe stata sicuramente oggetto di atti intimidatori, che sono avvenuti perché l’incendio sviluppatosi aveva un obiettivo ben preciso distruggere tutto quello che c’era all’interno e magari provocar dei crolli. C’è anche da sottolineare che, oltre alla Regione Siciliana, alla ripresa della miniera è interessato il socio di minoranza della holding Italkali, il quale ha capito le importanti risorse che la miniera possiede, che potrebbe costituire fattore di sviluppo per tutto il centro Sicilia, così come avveniva negli ’60. Proprio l’incendio doloso fa pensare che ci sia un disegno ben preciso che è quello di far rimanere le cose come stanno, anzi consentendo un peggioramento della situazione ambientale, tenuto conto della presenza di una grande quantità d’amianto. Giuseppe Regalbuto ha chiesto al prefetto, Giuliana Perrotta, di convocare con urgenza la commissione d’inchiesta su Pasquasia per cercar di fare luce su questi episodi inquietanti.

Importanti e utili provvedimenti sono stati adottati dalla terza Commissione Parlamentare dell’Assemblea Regionale Siciliana, attività produttive, nella seduta di ieri 27 luglio scorso. La commissione all’unanimità su proposta illustrata dal Vicepresidente, on Paolo Colianni, ha approvato una risoluzione che è stata conseguentemente inoltrata alla Presidenza dell’ARS per gli adempimenti di competenza. La proposta prevede la costituzione di una commissione permanente, sulla ormai annosa problematica del recupero della Miniera Pasquasia. La quale deve in ogni caso trovare una soluzione tecnico – politica non più rinviabile, che va dalla ripresa della produttività della miniera, alla trasformazione della stessa in sito archeologico industriale, o, con tutti i controlli che la scienza ci mette a disposizione sulla sicurezza ambientale e generale, a sito controllato di scorie, con l’evidente ritorno economico che lo stesso comporta. A tal proposito va ricordato il grande incendio che in questi giorni ha minacciato il sito della Miniera di Pasquasia che grazie al solerte quanto delicato e proficuo intervento degli uomini dell’antincendio ha scongiurato e che avrebbe potuto causare un danno non certo quantificabile ma certamente grave.

Nella stessa seduta, relatore l’On. Paolo Colianni, sono stati unificati i disegni di Legge relativi alla norme a sostegno del consumo dei prodotti agricoli a chilometro zero e di qualità e per la vendita diretta dei prodotti agricoli. L’importante disegno di legge esitato dalla commissione regionale attività produttive de per competenza trasferito alla Presidenza dell’Assemblea prevede norme a tutela dei prodotti agricoli siciliani con l’introduzione di gradi cartelli all’interno di ipermercati-supermercati e mercati che espongono prodotti agricoli siciliani. Ciò garantirà il consumatore sia sulla qualità che sulla provenienza del prodotto acquistato. Prevede inoltre che l’apertura di punti di distribuzioni presuppone una conoscenza adeguata dei prodotti Siciliani.