Piazza Armerina. Estorsione a luci rosse, picchia anziano per farsi consegnare la pensione: arrestato

Gli uomini del Commissariato di Piazza Armerina – diretti dal Commissario Capo Gabriele Presti – hanno proceduto all’’arresto di un uomo armerino, Alessandro Bonaffino, classe ‘49, pregiudicato, poiché colto nella flagranza del delitto di estorsione consumata, aggravata e continuata, perferzionatasi poco prima ai danni di un uomo anziano, minacciato, al fine di costringerlo a cedere al malvivente l’intero importo della pensione di vecchiaia ed invalidità, incassata circa 10 minuti prima presso il locale Ufficio Postale.

In particolare, la vittima aveva denunciato che, da circa due mesi, era vittima di continue minacce da parte del Bonaffino che pretendeva illecitamente, la corresponsione della somma di Euro 1.000,00, quale “compenso” per dei favori inerenti la recente sistemazione dell’uomo nella città armerina, quali il procacciamento della casa ed altro. In particolare, la vittima conosciuto diversi mesi addietro il Bonaffino che, peraltro si presentava alla parte offesa come “una persona d’onore”. Dopo essersi curato di procurargli alcuni favori inerenti l’alloggio della vittima, che da qualche tempo vive da solo, quali, tra l’altro, anche la presentazione di donne che lo avrebbero dovuto accudire, da due mesi a questa parte, invece, il Bonaffino, con insistenza e condotte minacciose, si sarebbe presentato a casa della vittima in quattro o cinque occasioni, pretendendo sempre la somma di Euro 1.000.00. In particolare, Bonaffino lo avrebbe minacciato la vittima che, nel caso quest’ultima non gli avesse consegnato il denaro, lo avrebbe “ammazzato di legnate con calci e pugni”, intimandogli contestualmente di non denunciare nulla alla Polizia in quanto, in tal caso, lo avrebbe “bruciato vivo”.
Di recente, la vittima, in un episodio, avrebbe incontrato Bonaffino nei pressi del centro storico armerino, e, nella circostanza, lo avrebbe aggredito prima verbalmente, minacciandolo di morte, se non avesse consegnato l’importo della pensione e minacciandolo, altresì a non parlare a nessuno della vicenda, pena la vita. Improvvisamente, subito dopo, Bonaffino cominciava a colpirlo con alcuni schiaffi tant’è che alla vittima cadevano gli occhiali per terra.

Ascoltato il racconto, gli investigatori predisponevano uno specifico servizio di appostamento e pedinamento nei confronti dell’arrestato, sussistendo il fondato pericolo che, ancora una volta, Alessandro Bonaffino potesse aggredire il denunciante, per minacciarlo e costringerlo a cedergli il danaro consistente nell’ammontare della pensione che, come da calendario, la vittima avrebbe dovuto incassare presso il locale Ufficio Postale proprio nella mattinata di ieri.

Nella scorsa mattina, infatti, gli agenti armerini avviavano il servizio di appostamento, presso l’ufficio postale. Nel medesimo istante temporale, Alessandro Bonaffino, invece, veniva notato, fermo ed appiedato in una via centrale, in chiaro atteggiamento di attesa e senza alcuna apparente commissione da svolgere. In tale fase Bonaffino osservava con insistenza la via che conduce all’ufficio postale, monitorando detta via in attesa che la vittima vi transitasse.

Successivamente, i poliziotti armerini, osservavano Alessandro Bonaffino che, percorrendo appiedato la via limitrofa all’ufficio postale, andava incontro alla vittima, per poi recarsi all’ingresso di un locale, ove gli agenti potevano constatare che qualcosa stava passando dalle mani della vittima a quelle del malvivente.

A questo punto Alessandro Bonaffino veniva bloccato all’interno del locale e, sottoposto alla immediata perquisizione personale, all’interno del suo portafogli, gli venivano rinvenute alcune banconote corrispondenti a parte dell’incasso della pensione.

Gli investigatori armerini, nella considerazione che veniva appurato che le due banconote consegnate dalla vittima risultavano senza ombra di dubbio parte della somma che il medesimo pensionato aveva immediatamente prima incassato presso il locale Ufficio Postale, all’atto di riscuotere la pensione; che la condotta delittuosa di Alessandro Bonaffino, era stata perfettamente osservata dai procedenti, i quali nell’ambito di un predisposto servizio di appostamento e pedinamento riuscivano a coglierlo nella fase di attesa della vittima; e, da ultimo dai precedenti penali dell’estortore, tra i quali uno per uno specifico episodio, proprio di estorsione, si determinavano ad arrestare l’uomo.

Bonaffino, pregiudicato per numerosi reati contro il patrimonio – tra i quali anche quello specifico di estorsione – veniva, pertanto, deferito in stato di arresto alla Procura della Repubblica di Enna, ed al termine delle formalità di rito, tradotto nella Casa Circondariale di Enna, a disposizione dell’A.G. procedente.